Luce sui buchi neri: lampi di gas ne rivelano la presenza, lo studio dell'università di Kyoto Video

Luce sui buchi neri: lampi di gas ne rivelano la presenza, lo studio dell'università di Kyoto Video
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Mercoledì 6 Gennaio 2016, 18:12 - Ultimo aggiornamento: 8 Gennaio, 19:16
I buchi neri non sono poi così scuri come si immagina: a volte i gas che li circondano possono emettere dei lampi che rivelano l'esistenza di questi oggetti misteriosi. Lo hanno dimostrato, come spiegano i dati descritti sulla rivista Nature, le fluttuazioni osservate dai ricercatori dell'università di Kyoto nella luce che circonda uno dei buchi neri più vicini alla Terra, V404 Cygni.


In particolare gli astronomi, coordinati da Mariko Kimura, hanno visto che i raggi ottici, e non solo quelli X, offrono dei dati affidabili sull'attività dei buchi neri. «Ora sappiamo che possiamo fare delle osservazioni sulla base dei raggi ottici, cioè della luce visibile, e che i buchi neri possono essere osservati anche senza telescopi a raggi X o raggi gamma», commenta Kimura. Una volta ogni diverse decine di anni, alcuni buchi neri binari subiscono delle esplosioni, in cui enormi quantità di energia, che includono i raggi X, vengono emesse dalle sostanze inghiottite nel buco nero. Normalmente i buchi neri sono circondati da dischi di accrescimento, in cui il gas della stella compagna viene lentamente attratto nel buco in una spirale, e la loro attività osservata grazie ai raggi X, generati dagli strati più interni dei dischi di accrescimento.

V404 Cygni è un sistema binario composto da un buco nero e una stella compagna orbitante, leggermente meno massiccia del Sole, che si trova a 7.800 anni luce dalla Terra.
Si è svegliato dopo 26 anni di inattività lo scorso 15 giugno con un'esplosione. Gli astronomi sono riusciti a raccogliere una notevole quantità di dati, senza precedenti, scoprendo che gli schemi di fluttuazioni ottiche sono collegati a quelle dei raggi X. Sulla base dell'analisi dei raggi ottici e X, gli astronomi hanno mostrato che la luce è prodotta dai raggi X che emergono dalla regione più interna del disco di accrescimento e che riscaldano la regione più esterna del disco, facendogli emettere dei raggi ottici, che diventano così visibili all'occhio umano.
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