Dopo il bosone di Higgs c'è Madala: un'altra la chiave per capire la Materia oscura: ma il Cern dice no

Un parte dell'Lhc del Cern di Ginevra
di Enzo Vitale
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Martedì 6 Settembre 2016, 23:42 - Ultimo aggiornamento: 9 Luglio, 00:00
Le notizie corrono sul web a velocità della luce. Anzi qualche volta ancora di più. L'ultima in ordine di arrivo si annuncia come una scoperta, nel caso fosse confermata, come la più straordinaria della Fisica delle particelle. Ma meglio andarci con i piedi di piombo visto i precedenti.

COSA E' ACCADUTO
In parole molte sempIici pare che un team di scienziati sia andato oltre il Bosone di Higgs, avrebbe “catturato” attraverso Lhc (Large Hadron Collider), l'acceleratore di particelle presso il Cern di Ginevra, un'altra particella che hanno chiamato Bosone Madala. Quest'ultima avrebbe una caratteristica davvero incredibile: interagire con la Materia oscura invisibile dell'Universo. Sì proprio quell'essenza misteriosa che nessuno è riuscito a spiegare e che pare costituisca circa l'85 per cento della massa dell'universo e il 27 per cento della sua energia. «La fisica oggi è a un bivio simile ai tempi di Einstein e dei padri della meccanica quantistica -sono le parole che più di un fisico avrebbe sussurrato dopo la scoperta-. Una scoperta che potrebbe cambiare completamente la  comprensione dell'universo, se confermata». La ricerca, pubblicata sulla rivista Physical Review Letters, ha analizzato uno studio del 2015 realizzato da alcuni fisici sperimentali nucleari dell'Accademia Ungherese delle Scienze, che erano alla ricerca di 'fotoni scuri,' particelle di materia oscura invisibile. Ne è invece scaturita una particella subatomica precedentemente sconosciuta che potrebbe, e qui il condizionale è d'obbligo, essere la prova di una quinta forza fondamentale della natura.

PARLANO I FISICI DELL'UNIVERSITA' DELLA CALIFORNIA
«Gli sperimentatori non erano in grado di affermare che si trattasse di una nuova forza -è stato il commento di Jonathan Feng, professore di Fisica e astronomia presso La University of California a Irvine-. Hanno visto semplicemente un eccesso di eventi che indicavano una nuova particella, ma non era chiaro se si trattava di una particella di materia o di una particella mediatrice di forza». A quel punto gli americani hanno
proposto una nuova teoria che sintetizza tutti i dati esistenti, stabilendo che la scoperta potrebbe indicare una quinta forza fondamentale.

LE REAZIONI IN ITALIA E NEL MONDO
Nelle prossime ore sono attese reazioni anche in Italia, l'Infn (Istituto nazionale di fisica nucleare) dovrebbe dire la sua in giornata. Tra i primi a scendere in campo gli scienziati della Energy Physics dell'Università di Witwatersrand a Johannesburg in Sudafrica. Sono stati proprio i ricercatori del team Wits Hep a predire tra i primi l'esistenza del nuovo bosone. «Sulla base di una serie di caratteristiche e peculiarità dei dati comunicati dagli esperimenti, il gruppo Wits HEP in collaborazione con scienziati di India e Svezia - ha detto il professor Bruce Mellado, team leader del gruppo-, è stata formulata l'ipotesi del bosone Madala. ll team del progetto Wits Madala è composto da circa 35 giovani studenti e ricercatori sudafricani e africani che stanno attualmente contribuendo alla comprensione dei dati provenienti dagli esperimenti a Ginevra di Lhc».

LA MATERIA OSCURA, QUESTA SCONOSCIUTA
Siamo dunque di fronte ad una scoperta epocale? Capiremo finalmente di cosa è costituita la Materia oscura dell'Universo? Conoscereno finalmente quante e quali sono le particelle fondamentali dell'infinitivamente piccolo?
Probabilmente un altro tassello si sta per aggiungere alla comprensione dell'evoluzione dell'Universo. Un nuovo bivio per la scienza come all'epoca di Einstein. Ma  lui, di fronte a queste nuove realtà, non si sarebbe scomposto più di tanto e avrebbe risposto ancora così: «Scopo di ogni attività dell'intelletto è ridurre il mistero a qualcosa di comprensibile».
E il suo insegnamento, nonostante le epoche cambino, resta di moda.

Aggiornamento:
DOPO TRE GIORNI IL CERN SMENTISCE
E' arrivata, non proprio puntuale, la smentita del Cern attraverso Twitter

«Scusate ragazzi, ma non vi è alcuna prova finora nei dati #LHC per sostenere l'esistenza di un ipotetico #boson #Madala». La risposta ha lasciato nello sconcerto quelle tantissime persone che si attendevano una svolta significativa, ma  l'intervento dell'ufficio stampa di Ginevra sembra aver messo, almeno per ora, una pietra tombale sul caso Bosone Madala. Il commento di molti ricercatori è stato elequente: «Ci siamo fatti un sacco di elucubrazioni mentali - per non dire altro - per un paio di giorni, però è stato bello crederci».

enzo.vitale@ilmessaggero.it
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