Secondo i dati preliminari di alcuni astronomi, il diametro dell’asteroide dovrebbe essere di circa 1,3 chilometri. Quella della vigilia di Natale sarà la prima di cinque apparizioni di cui sarà protagonista nei prossimi 12 anni il corpo celeste, e sempre più vicino alla Terra. Per il momento, transiterà alla distanza di 11 milioni di chilometri dal pianeta, pari a 28 volte la nostra distanza dalla Luna, per cui potrà essere documentato solo da astronomi e astrofili esperti muniti di telescopio.
Alcune immagini del suo aspetto, però, sono già state realizzate grazie ai radiotelescopi dell’Arecibo Observatory di Puerto Rico, che le ha poi anche postate sul proprio profilo Twitter.
Nei giorni scorsi sul web erano stati lanciati alcuni allarmi circa l’ipotesi di terremoti ed esplosioni vulcaniche innescate da questo evento. In realtà, anche se il sasso spaziale dovesse effettivamente sfiorarci, non si verificherebbe alcun sisma, se non in seguito ad una collisione, ma non è di certo questo il caso. Il prossimo avvistamento è previsto per il 2018 a circa 3 milioni di chilometri di distanza e, per almeno i prossimi 200 anni, rassicurano dalla Nasa, l’asteroide non costituirà alcun pericolo per gli abitanti della Terra.