Asi, tre giorni di confronti sui componenti spaziali per mantere l'Italia ai vertici

Asi, tre giorni di confronti sui componenti spaziali per mantere l'Italia ai vertici
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Giovedì 21 Gennaio 2016, 21:09
Il ruolo dell'Italia nel comparto aerospaziale europeo resta forte e continua a innescare positive ricadute, ma per restare al vertice servono investimenti governativi e privati e strategie decisionali per sfruttare le risorse a disposizione.

La posizione dell'Italia Primi
Stati generali del comparto componenti spaziali. La fotografia del settore è stata fatta in tre giorni di workshop nella sede dell'Agenzia spaziale Italiana che ha annunciato anche il Bando Asi per le tecnologie del futuro. Duecentottanta iscritti, 42 presentazioni articolate in sei diverse sessioni tematiche, 22 espositori di hardware in una apposita area allestita è il bilancio che l'Asi diffonde oggi sul primo Workshop sulla componentistica nazionale per lo Spazio, svoltosi dal 18 al 20 gennaio.

Per tre giorni all'Asi l'intero settore italiano dei componenti Eee (elettrici ed elettronici), cui fa capo un ampio e variegato, per dimensioni e fatturato, ventaglio di aziende produttrici di beni e servizi ad alto valore aggiunto - non solo in ambito aerospaziale - ha avuto così modo di confrontarsi anche con i principali interlocutori istituzionali e con il mondo della ricerca. «Giornate come queste - ha detto il presidente dell'Asi, Roberto Battiston - sono fondamentali per poter affrontare una competizione internazionale sempre più difficile: abbiamo bisogno di confrontarci, di sapere su quali e quante risorse, competenze ed eccellenze possiamo contare».

«Questi - ha aggiunto Battiston - sono gli Stati Generali di un percorso che tra di noi è già cominciato: la sfida non è solo riuscire ad arrivare all'autonomia, ma all'eccellenza nei componenti. Ed è una sfida possibile solo se diventa una sfida di filiera». Il workshop di Roma è di fatto stato il punto di arrivo, e di ripartenza, di un lungo lavoro di preparazione, seguito da vari settori dell'Agenzia e coordinato in particolare dall'Unità Tecnologie e Ingegneria, guidata da Roberto Formaro.

L'assunto di base emerso al workshop all'Asi è che, per mantenere la leadership che l'Italia ha, con Francia e Germania, nelle attività spaziali europee, fondato su capacità a larghissimo spettro che vanno dai sistemi di terra, ai sistemi di accesso allo spazio, alle infrastrutture satellitari, robotiche e di volo umano, siano «indispensabili continui ed ingenti investimenti sia governativi che privati negli sviluppi tecnologici (con logiche di technology push e mission pull)».

Allo stesso tempo, per fronteggiare i sempre più ridotti budget, è necessaria, «una leadership decisionale e di indirizzo unita a un coordinamento sistemico in grado di elaborare road map per orientare gli investimenti secondo linee di sviluppo sostenibili che permettano di cogliere anche le opportunità offerte dai players istituzionali europei».

«La componentistica - spiega Formaro - è una parte essenziale, talora maggioritaria, di tutti i sistemi spaziali, ed anche in termini economici ha un peso ed una importanza assolutamente strategici».


«L'impegno di Asi - prosegue - è particolarmente rivolto al dialogo tra l'industria e la ricerca, con il coinvolgimento anche di prestigiosi istituti come l'Enea o l'Infn, incentrato sugli effetti delle radiazioni cosmiche sia sulla componentistica che sul corpo umano». «Per questo - conclude Formaro - Asi avvierà una programmazione nazionale per lo sviluppo di una piattaforma satellitare ad alta tecnologia e, allo stesso tempo, un Bando per lo sviluppo di componentistica a basso Tlr (bassa maturità teconolgicà, ndr)».

Questo Primo Bando sarà rivolto all'intera filiera, dal mondo della ricerca e delle istituzioni alle piccole, medie e grandi imprese, e sarà finalizzato alla individuazione di tecnologie-chiave per le grandi missioni del futuro.
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