Treni, ora i vagoni volano sui binari

Presentati a Verona i convogli del futuro: grazie a un campo magnetico procederanno veloci e senza far rumore, sospesi sulle tradizionali rotaie

Treni, ora i vagoni volano sui binari
di Alda Vanzan
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Mercoledì 20 Marzo 2024, 12:23 - Ultimo aggiornamento: 21 Marzo, 07:40

Treni che “volano” sui binari. Carrozze che “levitano” a 3-4 centimetri grazie a un campo magnetico. E che grazie a quel campo magnetico non consumano le infrastrutture e dunque non c’è bisogno di manutenzione.

Senza contare che i consumi sono ridotti all’osso: basta un piccolo motore elettrico per dare lo spunto iniziale, poi i convogli viaggiano da soli. E senza inquinamento acustico perché sono assolutamente silenziosi. Non inquinano, non fanno rumore, non hanno bisogno di cure. E possono viaggiare su infrastrutture esistenti.
Non è fantascienza, è la rivoluzionaria tecnologia italiana presentata a Verona a LetExpo, la Fiera del Trasporto e della Logistica sostenibili, da IronLev, azienda hi-tech di Treviso, che ha realizzato il primo test al mondo sulla tratta ferroviaria Adria-Mestre in collaborazione con la Regione del Veneto. Il test ha dimostrato, per la prima volta in assoluto, la possibilità di applicare la levitazione magnetica su rotaie di linee ferroviarie già in uso, con notevoli vantaggi in termini di efficienza, oltre che di riduzione di rumore e vibrazioni grazie all’assenza di attrito, confermati dalle misurazioni effettuate. In particolare, il veicolo-prototipo del peso di una tonnellata ha percorso con successo il tracciato a una velocità autolimitata di 70 chilometri orari, senza la necessità di apportare modifiche al binario di prova, lungo due chilometri. Grazie a questa tecnologia, tecnicamente detta “levitazione ferromagnetica passiva”, i pattini magnetici sospendono il veicolo sulle tradizionali rotaie, che vengono poi “afferrate” da alcune rotelle, evitando slittamenti o deragliamenti.


LE APPLICAZIONI

Soddisfatto Adriano Girotto, presidente di IronLev: «Abbiamo dimostrato che il nostro prototipo può essere applicato su larga scala, rivoluzionando il settore dei trasporti su rotaia, grazie alla sua semplicità tecnica, alla versatilità di utilizzo e a costi più contenuti rispetto a sistemi analoghi. Un grande passo avanti, dunque, rispetto alle tecnologie proposte fino ad oggi, che non hanno avuto applicazione su larga scala a causa di elevati costi, anche energetici, dovuti alla necessità di sviluppare una infrastruttura ad-hoc per consentire il funzionamento del sistema». Una tecnologia che può venire montata su people mover, metropolitane, treni ad alta velocità, fino ad Hyperloop, e altri mezzi che devono scorrere come serramenti, finestre, ascensori, scaffali metallici.
Il punto di forza di questo brevetto è l’adattabilità del mezzo: a differenza della tecnologia Hyperloop, la levitazione magnetica non ha bisogno di nuove infrastrutture, ma può utilizzare la rete già esistente.

Esattamente come è successo sulla linea ferroviaria Adria-Mestre, dove una volta viaggiava il trenino “Vaca Mora” e adesso c’è stata la sperimentazione della “levitazione ferromagnetica passiva”. Appunto: senza rumore, senza vibrazioni, praticamente senza consumi. E con la particolarità, appunto, di adattarsi a parti meccaniche esistenti senza la necessità di installare apposite infrastrutture.


I COMMENTI

Alla presentazione in fiera a Verona è intervenuto il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia: «Ancora una volta il Veneto, con il suo tessuto produttivo, si dimostra un territorio fertile per innovazioni che, sebbene ancora in forma prototipale, potranno diventare uno standard applicato anche ad un utilizzo più ampio. Siamo davanti a una ricerca assolutamente innovativa, che apre prospettive anche nel segno dell’ecologia e del rispetto dell’ambiente, favorendo una mobilità di qualità, con minore impatto e maggior rapidità. L’ambito ferroviario è un settore dove nei prossimi anni sicuramente potremmo assistere a un ulteriore sviluppo di tecnologie: il Veneto, ne sono certo, avrà un ruolo importante a livello globale».


PROSPETTIVE

I prossimi obiettivi di IronLev prevedono lo sviluppo di un ulteriore carrello motorizzato, per arrivare a un test di un veicolo completo, con pesi fino a 20 tonnellate e una velocità di 200 chilometri all’ora.

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