Maker Faire, per tre giorni Roma diventa capitale mondiale dell'hi-tech

Maker Faire, per tre giorni Roma diventa capitale mondiale dell'hi-tech
di Andrea Andrei
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Venerdì 14 Ottobre 2016, 10:41
Maker Faire è cresciuta. In un periodo turbolento come quello che Roma sta attraversando, tranquillizza non poco poter contare su una certezza. E cioè che la Città Eterna oggi, nonostante tutto, può ancora vantare di essere la Capitale Europea dell'Innovazione. Perché per il quarto anno consecutivo torna Maker Faire Europe, la più grande fiera di inventori e invenzioni del Vecchio Continente, e la seconda a livello mondiale dopo quella di New York. Non è poco. Soprattutto se si pensa che, dal 2013 a oggi, Maker Faire non ha mai smesso di crescere. Non solo nei numeri (già quelli dell'anno scorso erano impressionanti). Ma anche nello spirito. E oggi, possiamo dirlo, Maker Faire è diventata grande. Settecento progetti esposti in una delle aree più vaste della Capitale dedicata agli eventi: la Nuova Fiera di Roma. Una superficie espositiva di 55 mila metri quadri, distribuita in sei padiglioni; centinaia tra conferenze, workshop formativi e seminari. Tante attrazioni, dall'area Droni (ormai una vecchia conoscenza del pubblico di MFR) alla nuova 3D Experience, dove si potrà vivere appieno l'esperienza dei visori tridimensionali, passando per l'Area Kids, e per una speciale zona buia, illuminata solo da lampade intelligenti.

Tutto frutto delle menti instancabili dei makers, gli artigiani digitali, o più semplicemente persone che hanno avuto un'idea e che hanno voluto realizzarla, spesso con mezzi limitati. Un movimento che se prima era composto quasi esclusivamente da appassionati di tecnologia, oggi si è allargato a macchia d'olio, anche grazie ai cosiddetti Fab Lab (laboratori spontanei), invadendo poi scuole e università (quest'anno a Maker Faire ce ne saranno parecchie) ed entrando nei settori più diversi, dalla tecnologia al cibo, dalla musica all'ecologia, dalla robotica fino alla salute e alla cultura.

«Quello che il movimento dei Makers sta attraversando è un periodo di riflessione», spiega Massimo Banzi, curatore della Maker Faire Rome con Riccardo Luna e padre di Arduino, la scheda per la robotica che rappresenta lo spirito maker per eccellenza, «Ci si chiede: Ora che siamo arrivati fin qui, cosa facciamo?».

È la domanda alla quale sia gli organizzatori dell'evento che le istituzioni (Camera di Commercio di Roma e Regione Lazio in primis) stanno cercando di rispondere. Basti pensare alla principale novità di quest'anno: il R.o.m.e. Prize, un premio di 100 mila euro per il miglior progetto presentato. Ma il metodo migliore è senz'altro quello di creare un ponte fra makers e aziende, mettendo gli inventori in contatto con chi davvero può concretizzare i loro progetti e, viceversa, dando l'opportunità alle imprese di scovare nuovi talenti e idee rivoluzionarie. Non a caso le aziende che parteciperanno quest'anno sono tantissime, sia in qualità di sponsor che di espositori.
E chissà che il rinascimento della Città Eterna non parta, o almeno non passi, proprio da qui.

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