Maker Faire, Banzi: «Dal prossimo anno sarà più orientata all'industria, ma lo spirito resta uguale»

Maker Faire, Banzi: «Dal prossimo anno sarà più orientata all'industria, ma lo spirito resta uguale»
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Domenica 3 Dicembre 2017, 17:03 - Ultimo aggiornamento: 4 Dicembre, 15:47

«Siamo riusciti a far combaciare interesse delle piccole e medie imprese con quelli dei maker, le prime che vengono a scoprire le innovazioni dei secondi. E poi finalmente c'è un interesse genuino da parte delle istituzioni»: è soddisfatto Massimo Banzi, organizzatore della Maker Faire Rome, nel tirare le somme della quinta edizione della grande fiera dell'innovazione. Una manifestazione che è cresciuta attraverso gli anni e che Banzi, cofondatore di Arduino (l'azienda che produce la scheda per la robotica che è la materia prima degli artigiani digitali) ha seguito fin dagli esordi.

Allo stand della sua azienda, Banzi ha accolto nei tre giorni dell'evento il sindaco di Roma, Virginia Raggi, la presidente della Camera, Laura Boldrini e il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda. Quest'ultimo ha anche annunciato un investimento di un milione e mezzo di euro per la prossima edizione della Maker Faire Rome, lanciandola come prima fiera dell'industria 4.0 in Italia.
 


«Il prossimo anno si farà un lavoro ancora maggiore, creando un filone parallelo ancora più orientato all'industria. Ma l'anima della Maker Faire non cambierà – assicura Banzi allo stand del Messaggero – rimarrà una manifestazione che si basa sul rendere la tecnologia divertente e alla portata di tutti. L'area Kids, dedicata ai bambini, non la toglierà mai nessuno».

Prima di dare appuntamento al prossimo anno, Banzi ha però fatto un bilancio anche della situazione di Arduino, che da pochi mesi è ritornata a essere una società unica: «Sono contento che i soci fondatori abbiano ripreso il controllo della società – ha detto Banzi – Stiamo ripartendo in maniera più coerente, con un'idea precisa. E poi abbiamo riconfermato che gran parte del lavoro di progettazione lo facciamo in Italia: Arduino resta una società con una forte anima italiana anche se una parte dei soci sono americani. Ora dobbiamo pensare al futuro, e l'industria 4.0 è uno spunto importante: per noi si tratta di aiutare le piccole e medie imprese a poterne usufruire in maniera semplice».

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