Un'idea che è venuta a due ragazzi italiani, Matteo Cracco e Luca Menti, entrambi di Vicenza ma romani d'adozione, che sono partiti da una passione comune, la musica, per poi fondare insieme a dicembre del 2015 la loro startup. I risultati non si sono fatti attendere: Vicker è stata l'unica azienda italiana a partecipare, lo scorso maggio, al TechCrunch Disrupt di New York, uno dei più importanti eventi tech riservati alle startup. L'app, operativa su Roma da metà aprile e su Vicenza dagli inizi di maggio, conta già quattromila iscritti.
Vicker si impegna a proteggere la privacy degli utenti, e nel contempo seleziona tramite colloqui diretti tutti i lavoratori che si iscrivono al servizio. Inoltre, per completare la registrazione e potersi poi candidare ad una prestazione di lavoro, tutti gli iscritti come lavoratori devono caricare nel sistema documento di identità e codice fiscale. Per pagare si utilizza Paypal (con transazione autorizzata solo a lavoro concluso), e vengono fornite fatture e ricevute precompilate e vengono permesse prestazioni in regola per tutti i lavoratori autonomi, con e senza partita IVA. «Per noi questo è un aspetto fondamentale – spiega Menti - Il nostro scopo è quello di connettere le persone mettendo anche a frutto il potenziale professionale inespresso di molti. Si tratta sempre di lavoratori autonomi o liberi professionisti, ma volevamo creare un sistema che tutelasse sia chi fruisce del servizio guadagnando tempo libero per le cose che ama, sia i lavoratori, e questo è garantito a monte dalla nostra selezione dei candidati, e in seguito, dal sistema dei feedback che creano rapporti di fiducia premiando chi lavora bene».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout