Stereo portatile è lo strumento adottato più velocemente negli ultimi 50 anni

Stereo portatile è lo strumento adottato più velocemente negli ultimi 50 anni
di Vincenzo Sassu
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Sabato 7 Luglio 2012, 13:26 - Ultimo aggiornamento: 3 Settembre, 12:37
ROMA - Se vi chiedessero qual il dispositivo tecnologico adottato pi rapidamente negli ultimi 50 anni, cosa direste? Pensateci un attimo. Ma escludete in partenza il cellulare, la televisione a colori, la fotocamera digitale o il personal computer. L’epoca in cui è stato pensato il device in questione è quella degli anni ’70, del rock progressivo dei Pink Floyd, quella dei Led Zeppelin, pionieri dell’hard rock o di uno dei gruppi precursori dell’heavy metal: i Deep Purple. Ma era anche il periodo dell’armonica e della chitarra acustica di Bob Dylan, della voce febbrile e rabbiosa di Patty Smith, dell’eclettico Barry White o della disco music dei Bee Gees, celebrata dal film Saturday Night Ever, uscito negli Stati Uniti nel 1977 e arrivato in Italia un anno dopo, come La febbre del sabato sera.



Note che dal 1975 in poi avevano cominciato a risuonare anche ai bordi delle strade, all’interno delle automobili, in metropolitana o in spiaggia grazie ad un apparecchio che nel giro sette anni entrò nelle case di oltre il 60% delle famiglie americane: il boombox, lo stereo portatile, un vero e proprio cult del periodo.

Ad affermarlo è uno studio pubblicato dal Journal of Management and Marketing Research dell’American Marketing Association che in questa speciale classifica piazza al secondo posto il lettore CD (56%) seguito dal lettore DVD (50%), dal videoregistratore (40%), dal lettore CD portatile (31%) e dalla fotocamera digitale (28%).



Agli ultimi posti troviamo invece la Pc Tv e la televisione a colori (0,1%) preceduti dal video registratore digitale e dal fax (0,4%). Contrariamente alle aspettative anche la tv satellitare e il telefono cellulare hanno faticato ad imporsi nel mercato nei sette anni seguenti al lancio sul mercato con un tasso di penetrazione rispettivamente del 17% e del 10%.

In questa speciale graduatoria non compaiono smartphone e tablet di recente introduzione. Saranno forse loro a detenere il primato fra qualche anno, scalzando il mitico boombox dalla vetta? Viste le statistiche sembrerebbe proprio di sì. Secondo le ultime ricerche di mercato svolte da Berg Insights e ComScore, nel 2011, in Europa, le vendite di smartphone sono cresciute del 59%, raggiungendo 470 milioni di unità. Rispetto al 2010 quelli di fascia alta hanno raddoppiato le loro vendite passando da circa 75 milioni a circa 150 milioni, così anche quelli più economici balzati, in un solo anno, da 10 milioni a 70 milioni di unità.



Discorso simile per il tablet che, nel 2011, secondo i rilevamenti di Nielsen, è stato addirittura il regalo più desiderato dal 44% dei bambini americani al di sotto dei 13 anni. Un device, la tavoletta digitale, che anche in Italia è sempre più diffuso: sempre secondo lo stesso istituto di ricerca, nel nostro Paese lo scorso anno se ne contavano oltre un milione su 9000 famiglie (campione rappresentativo).



Partendo dall’assunto che il valore intrinseco della tecnologia è nullo se nessuno l’utilizza ma aumenta al crescere degli utenti, come dice la legge di Metcalfe, allora il valore rappresentato dalle nuove piattaforme mobili è destinato certamente a crescere in un mondo sempre più interconnesso come quello odierno. Un po’ come, vent’anni fa, crebbe quello del boombox, lo stereo gigante a due casse, diventato indispensabile negli anni ’80 per tutti quei giovani che negli angoli delle strade amavano condividere la passione per la musica con il proprio gruppo di amici. Una moda che chissà magari potrebbe anche tornare in auge nell’epoca attuale della condivisione e della partecipazione, dopo anni di “dispositivi della solitudine” dal walkman e all’iPod, contribuendo al recupero di quella dimensione relazionale che, come sostiene Luca De Biase, rappresenta “un segnale importante nel filone di pensiero collegato al tema dell’economia della felicità”.
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