Le playlist degli utenti saranno quindi a disposizione delle agenzie pubblicitarie per il “programmatic advertising”. Sarà possibile acquistare spazi pubblicitari di 15 o 30 secondi per un pubblico ben definito e quindi più interessato e ricettivo. Il bilancio societario dell'azienda svedese è ancora in rosso e la monetizzazione sui dati degli utenti potrebbe aiutare a ripianare le perdite d'esercizio. Resta da vedere se gli utenti rimarranno indifferenti o migreranno su altri lidi più “riservati”.
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