Certo, quando un rapporto consumato a due diventa unilaterale è più facile non sentire addosso quella pressione che proviene dal desiderio di dover (voler) appagare il partner. Eppure c’è chi sostiene che anche con un robot, anzi, soprattutto con un robot, la tensione e il timore di un fallimento salgano. Il motivo? Il confronto con la perfezione. David Levy, esperto di intelligenza artificiale e autore del libro “Amore e sesso con i robot”, già anni fa prefigurava uno scenario in cui avere rapporti o sposarsi con un automa sarebbe stata una realtà e non film di fantascienza. Ma sotto le lenzuola, secondo Levy, l’umano potrebbe non sentirsi all’altezza dell’umanoide progettato per essere un “ottimo amante”. L’équipe che attualmente sta lavorando all’esercito di amanti da mettere sul mercato, però, pensa ai vantaggi che, nel complesso, gli amplessi del futuro potranno garantire.
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