Se Apple ha Roma nel cuore: come l'app "Qurami" ha conquistato Cupertino

Se Apple ha Roma nel cuore: come l'app "Qurami" ha conquistato Cupertino
di Andrea Andrei
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Lunedì 25 Gennaio 2016, 08:45 - Ultimo aggiornamento: 27 Gennaio, 13:48
Nel 2011, quando era solo uno studente di ingegneria appassionato di programmazione, se gli avessero detto che il capo dell'azienda hi-tech numero uno al mondo avrebbe voluto incontrarlo, probabilmente sarebbe scoppiato a ridere. In fondo Roberto Macina, 31enne romano della Balduina, aveva avuto “semplicemente” un'idea: trasferire i bigliettini elimina-code sullo smartphone, per mezzo di un'app gratuita e facile da usare. L'app in questione si chiama Qurami, e permette di prenotare il proprio turno per una visita in ospedale oppure in banca o al comune.

Ebbene, poco più di quattro anni più tardi, Roberto ha ricevuto nel suo ufficio alla stazione Termini, negli spazi dell'acceleratore di startup Luiss Enlabs, il numero due di Apple, Luca Maestri. E poco dopo ha anche incontrato l'ad dell'azienda di Cupertino, Tim Cook, arrivato venerdì a Roma per parlare con il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Al centro della discussione, il progetto svelato da Apple di aprire un centro di sviluppo per le app a Napoli.
«Sapevamo da qualche giorno che sarebbe venuto a trovarci qualcuno di importante di Apple, ma non sapevamo chi», spiega Roberto, stravolto ma ancora al settimo cielo. «Nelle settimane scorse ci hanno contattato, e abbiamo avuto una serie di colloqui con l'azienda. Quando abbiamo scoperto di essere stati citati nel comunicato ufficiale che presupponeva la visita di Cook in Italia non potevamo crederci». L'azienda della Mela infatti, nella nota che annunciava l'importante investimento in Italia, ha citato una frase di Macina, prendendo così la realtà di Qurami come esempio virtuoso dello spirito italiano per l'innovazione. Non proprio un riconoscimento da niente, insomma.
Da lì in poi, per Macina e i suoi colleghi è stata un'emozione dietro l'altra. «Giovedì lo staff di Apple Europa è venuto a sistemarci l'ufficio», ricorda, senza riuscire a trattenere le risate. «Sì, sì, sono venuti e hanno cambiato la disposizione dei mobili, delle sedie, perfino del cestino per la carta».

 

È cominciata così la giornata straordinaria di uno startupper romano. «Solo venerdì mattina ci hanno detto della visita di Maestri. Siamo stati molto contenti di riceverlo, anche perché gli abbiamo potuto spiegare tutto in maniera approfondita. È stata una chiacchierata di un'ora, durante la quale gli abbiamo raccontato come la nostra azienda è nata e cresciuta». Qurami in effetti è cresciuta parecchio, dai 3 clienti del 2011 agli oltre 150 di oggi, fra Italia, Inghilterra, Sud America e Spagna.

Ma nel colloquio con Maestri c'è stato anche spazio per un po' di sano orgoglio romano: «Abbiamo parlato delle nostre comuni origini: anche lui, prima di trasferirsi in America, viveva alla Balduina», dice sorridendo Macina, «Ci ha fatto un sacco di complimenti, e ci ha pure detto che se ai suoi tempi ci fosse stata una realtà come la nostra, non sarebbe mai partito. Ma noi lo sappiamo che scherzava», e si lascia andare a un'altra risata. Ma poi Roberto torna serio: «Ci ha detto: “Siete stati dei pazzi ad aver voluto conciliare innovazione e pubblica amministrazione”, e in effetti ha ragione. Ma ci siamo riusciti, e per noi è una grande soddisfazione».

L'EMOZIONE
La giornata però non è finita così, anzi, il meglio doveva ancora venire. «Siamo andati a Palazzo Chigi. Ci hanno portati in una stanza e siamo rimasti lì ad aspettare. Poi ci hanno accompagnato da Tim Cook», racconta Macina con un po' di emozione nella voce, «accanto a lui c'erano Renzi e Maestri. Avevamo solo quattro minuti a disposizione. I quattro minuti più intensi della mia vita professionale. Maestri ci ha presentati a Cook e lui ha subito annuito e ci ha detto: “Sì, vi conosco”. Ecco, lì stavo per svenire», e ride ancora. «Gli ho mostrato la nostra app, anche su Apple Watch, e gli ho parlato di Agenda, la nuova funzionalità che abbiamo introdotto in Qurami. In pratica con l'applicazione non prendi più solo il numero per fare la fila alla posta, ma puoi anche fissare un appuntamento dal parrucchiere o dal dentista. È rimasto colpito dal fatto che una sola app sia utilizzabile da tutti i clienti, dal Comune alla banca».

Sui progetti di Apple a Napoli, Macina dice di non sapere molto: «Ci hanno chiesto di raccontare la nostra esperienza nel futuro centro di sviluppo, ma niente di più». Insomma, non è ancora chiaro a cosa sia finalizzato l'interesse di Apple per Qurami, ma di certo l'interesse c'è: «Non abbiamo parlato di progetti futuri, ma non è escluso che ce ne siano». Di proposte indecenti quindi ancora nulla, «ma a me basterebbe poter visitare la sede di Cupertino ogni anno», scherza Roberto, che poi riflette: «Non posso dire che cosa io stia provando. Non dico che la giornata di venerdì potrebbe cambiarci la vita, ma sicuramente è un punto di svolta per noi. Ancora non ci rendiamo conto della fortuna che abbiamo avuto».