SCHEDA/ Cos'è la "Over The Top Television"

di Federico Rocchi
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Mercoledì 27 Giugno 2012, 17:19
ROMA - Nonostante apparenti complicazioni, il concetto di Over The Top Television facile da capire: si tratta della possibilit di fruire sul grande schermo di casa, ruolo di solito interpretato dal televisore, di contenuti audiovideo dalla rete internet senza banda dedicata e qualità garantita – altrimenti si ricadrebbe sotto l’acronimo «IPTV» - grazie all’uso di «app dedicate» ovvero piccoli programmi o semplici script che si occupano di rendere più facile l’accesso ai servizi audiovideo rispetto all’uso di un normale browser e indirizzi web da digitare. Queste «applicazioni» sono incorporate nei televisori di ultima generazione, i cosiddetti «TV connessi», e si attivano selezionando un’icona (detta «widget») oppure possono essere trasferite via etere ai televisori o ricevitori esterni per il digitale terrestre del tipo «interattivo» o «mhp» (quelli caratterizzati dal bollino gold DGTVi).



In buona sostanza, se il vostro televisore o ricevitore è dotato di una presa di rete ethernet oppure della possibilità di connessione wi-fi alla rete è molto probabile che possa essere adatto alla fruizione dei servizi di televisione OTT. Le «televisioni connesse» più moderne – si dice siano già oltre 1,5 milioni - godono della possibilità di aggiornamento software e quindi dell’aggiunta da parte del produttore del televisore di nuovi widget che consentono la chiamata immediata di nuovi servizi, ad esempio come Vimeo che è una delle alternative a YouTube.



Oggi però, a differenza di un recentissimo passato in cui si costringevano gli utenti in un «walled garden» (giardino chiuso) in cui soltanto alcuni contenuti scelti dal produttore di tv potevano essere richiamati, si può accedere a qualsiasi flusso audiovideo tramite l’uso del normale browser incorporato. La «televisione OTT» non è quindi più materia strettamente riservata ai tradizionali broadcaster ma illumina di nuova luce chi può offrire contenuti, a prescindere dalla distribuzione.

In questo momento sono disponibili gratuitamente i servizi di televisione OTT «RAI Replay» e «La7 ondemand» (oltre agli altri dello stesso gruppo non ancora attivi) dedicati alla visione «on demand» di loro programmi già trasmessi in precedenza e quindi noti anche con l’etichetta di «Catch Up TV» ed il più complesso «Cubovision». Entrambi i servizi dei broadcaster generalisti ricalcano quelli già offerti via internet (per RAI Replay serve un browser con plugin Microsoft Silverlight, l’alternativa ad Adobe Flash) rispettivamente agli indirizzi http://www.rai.tv/dl/replaytv/replaytv.html e http://www.la7.tv.



Al servizio RAI, ancora sperimentale, si affianca una seconda applicazione dedicata alla produzione delle redazioni regionali e, proprio in questi giorni, un’applicazione dedicata ad Euro2012, molto veloce anche se la qualità video della compressione lascia a desiderare, pronta per visualizzare una miriade di servizi legati all’evento.



Pur non essendo strettamente offerto da un broadcaster, anche se la contiguità con La7 è evidente, Cubovision di Telecom Italia offre contenuti sia gratuiti di matrice televisiva sia appositamente selezionati e categorizzati tra i quali film e documentari a pagamento, sconfinando nel modello videonoleggio. Si sta trasformando in puro servizio dopo un esordio commerciale non esaltante probabilmente dovuto al tentativo d’imposizione di un hardware dedicato, un normale computer con sistema operativo Linux chiamato appunto «Cubo», da collegare ad un televisore.



L’obsolescenza di questo modello di business è evidente quando il televisore incorpora direttamente una CPU più potente e una presa di rete. Come se non bastasse, poi, il mercato offre oggi dispositivi alternativi alla tv come tablet e smartphone adatti all’uso «televisivo»: nel campo dell’offerta pay anche i servizi Mediaset «Premium Play» e «Sky Go» possono essere compresi sotto il cappello OTT puntando per definizione non soltanto ai televisori ma alla distribuzione verso tutte le periferiche connesse.

A questo punto non resta che provare ad usare i servizi di televisione OTT gratuiti. Per farlo basta controllare la dotazione del proprio televisore, la connessione alla rete e si può provare a sintonizzare il multiplex che trasporta l’applicazione di «Rai Replay», «La7ondemand» o Cubovision oppure affidarsi agli appositi widget preinstallati nei televisori più moderni, come i Samsung che godono anche della speciale applicazione dedicata ad Euro2012 o i Sony che offrono in esclusiva l’applicazione RAI che offre un minimo spettro dei programmi delle Teche RAI. Il multiplex RAI che trasporta l’applicazione Rai Replay è di solito il principale in banda VHF, quello che veicola le prime tre reti generaliste.



Basta lanciare l’applicazione per essere portati all’interfaccia del servizio. Nel caso di La7 tutto è ulteriormente semplificato perché è stato inserito nella lista canali (alla posizione 807 se attivo il sistema LCN) un canale fittizio chiamato proprio «la7ondemand», selezionando il quale si ottiene l’avvio dell’applicazione e la visualizzazione quasi immediata sullo schermo di una griglia con le miniature di tutti i programmi disponibili.



L’interfaccia di RAI Replay fondata su una matrice reti/giorni ci sembra decisamente meno intuitiva che quella grafica di La7 basata invece sull’incrocio di programmi/giorni. In ogni caso, dopo aver scelto il programma da rivedere, il relativo file inizierà ad arrivare dalla rete e mostrato sullo schermo, circondato da una consueta interfaccia di comando con i bottoni stop, avanti e indietro, oppure a tutto schermo, come usuale per La7 sia nella modalità OTT che PC.



Anche nelle prestazioni il servizio di La7 appare migliore rispetto a quello RAI: con una banda passante richiesta pari a circa la metà riesce a garantire una qualità del video sufficiente, è molto difficile distinguerlo da un normale programma tv a definizione standard ricevuto via etere. Fatta salva la disponibilità di una rete anche non particolarmente veloce nell’ultimo miglio, dunque, il futuro della tv appare interessante, si profila il successo del paradigma sinergico fra diffusione broadcast via etere, dedicata ai programmi live, e diffusione via rete per la visione on demand, con buona pace dei tifosi dell’IPTV e della rete a tutti i costi, come unico vettore telematico.
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