La causa della Apple contro la rivale sudcoreana risale all’aprile di un anno fa. Apple aveva accusato Samsung di aver violato sette brevetti sia nel software che nel disegno degli smartphone Android e dei loro tablet Galaxy. I giurati hanno riconosciuto 6 dei sette titoli contestati, di fatto rifiutando solo l’idea che anche il disegno dei tablet, rettangolare ma arrotondato agli angoli, fosse una violazione di brevetti. Ma per quanto riguarda alcune funzioni fondamentali - come lo scroll, e l’ingrandimento o il rimpicciolimento dell’immagine con doppio tap sul video - la Apple ha visto riconosciuto il diritto alla proprietà delle sue idee. Adesso, con la forza della legge e dei tribunali dalla sua parte, la società di Cupertino chiede che la Samsung ritiri dal commercio negli Usa gli Smartphone che violano i brevetti. Il giudice Lucy Koh, che ha presieduto il porocesso a San Josè, in California, è chiamata a decidere su questa richiesta. I proprietari dei telefoni già venduti possono però stare tranquilli, anche se molto probabilmente riceveranno un «cerotto» che correggerà il software giudicato in violazione. È peraltro molto probabile che forte di questa sentenza Apple apra contenziosi anche con altri rivali che usino il sistema operativo Android.
La Apple ha naturalmente gioito di questa vittoria e ha reagito sostenendo: «Il messaggio è forte e chiaro: rubare non è giusto». La Samsung ha risposto che il verdetto rappresenta «non una vittoria per Apple ma una sconfitta per i consumatori americani, e porterà a un numero di scelte minori e potenzialmente a prezzi più alti». La società sudcoreana ha subito fatto ricorso, ed è probabile che la causa si trascini di appello in appello, considerato che le due sono comunque in lite anche in altri Paesi. Non ci sono comunque rischi finanziari per la società che nel 2011 ha guaadagnato 12 miliardi di dollari e attualmente in banca ne ha 14. Quel che è certo, però, è che ora il modello Apple non potrà essere imitato alla leggera. E c’è chi trova di che applaudire in questa interpretazione così severa dei diritti proprietari. L’avvocato Chris Carani, esperto proprio di legge sui diritti d’autore e sui brevetti, sostiene che ora assisteremo a «una esplosione di creatività». Per evitare anche il sospetto di aver copiato software e disegno di Apple, «i rivali dovranno riaprire i laboratori e dare ai loro scienziati più libertà di azione». Carani insiste: «Dovranno creare qualcosa che sia completamente diverso dal disegno Apple, dovranno offrire nuove scelte, e questo non farà che beneficiare il mercati e i consumatori».
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