Retrocomputer, in mostra a Roma la storia dell'informatica

Retrocomputer, in mostra a Roma la storia dell'informatica
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Mercoledì 30 Marzo 2016, 23:04 - Ultimo aggiornamento: 1 Aprile, 14:43
Raduno, mostra e dimostrazioni dei personal computer che hanno fatto la storia dell’informatica domestica e personale. L’evento, il Raduno Nazionale del Retrocomputer Club Italia, patrocinato da Municipio Roma XI (Portuense-Arvalia) e dall’AICA (Associazione Italiana per l’Informatica e il Calcolo Automatico), verterà sul "periodo d'oro" dell’informatica, ovvero quello compreso fra il 1977 e il 1987, anni in cui il computer passò da “armadio misterioso” per pochi eletti a oggetto personale.

Durante il raduno, che si terrà sabato 2 e domenica 3 aprile a Roma, presso il Liceo Scientifico "G. Keplero" in via delle Vigne 156, sarà possibile ammirare i personal più importanti di questo periodo chiave, come ad esempio le macchine prodotte da Commodore, Sinclair, Apple, IBM, Olivetti, seguiti da computer leggendari come la replica fedele e funzionante dell'Apple I, il primo computer creato da Steve Jobs e Steve Wozniak, la Olivetti Programma 101, da alcuni considerato uno dei primi esempi di calcolatore personale, la gamma degli Apple Macintosh storici e alcune postazioni dedicate ai videogame.

L’idea di un Raduno Nazionale dedicato alla discussione, esposizione e divulgazione della storia del personal computer nasce dalla passione dei membri del gruppo Facebook "Retrocomputer Club Italia", un ritrovo virtuale di associazioni, musei, tecnici, giornalisti, esperti informatici, restauratori e semplici appassionati. Il raduno si avvale anche del supporto di MC-Link, soggetto storico nel campo delle telecomunicazioni italiane, che per l’occasione festeggia i 30 anni di vita come BBS (Bulletin Board System). Il raduno è a ingresso gratuito e sarà organizzato in due giorni per consentire al pubblico di visionare, interagire e approfondire il mondo dei personal e confrontarsi con esperti del settore e importanti figure della storia dell'informatica. Saranno presenti anche nomi storici della scena italiana e giovani appassionati dotati di una notevole preparazione nel campo dell'uso, del restauro e della conservazione delle macchine storiche.

Ci saranno circa 40 espositori provenienti da ogni regione italiana e oltre 140 macchine, tra cui la gamma completa dei modelli Commodore (VIC 20, C64, Amiga), Sinclair (ZX 80, ZX 81 e il celebre ZX Spectrum), Atari, Texas Instruments, Apple (Apple II e Macintosh dal 128K a iMac), computer meno noti come gli MSX, oggetti di culto come l’Altair 8800 del 1975, il primo personal computer alla portata degli appassionati, e l’Apple I del 1976, entrambi in replica conforme all’originale, l’IMSAI 8080, celebre per il film “War Games”, la “triade” del 1977 (Apple II, Commodore PET 2001, Tandy Radio Shack TRS-80), i personal che inaugurarono l’informatica personale su grandi numeri, l’Osborne One del 1981, il primo computer trasportabile, il primo IBM PC del 1981 e le glorie italiane Olivetti M20 e M24.

In uno stand verranno esposti anche i misteriosi computer prodotti nei Paesi dell’ex-URSS in quegli anni.
Saranno presenti anche postazioni interattive dedicate ai videogiochi, con la presenza di due storiche schede elettroniche: il primo Pong di Atari e Breakout, che diede vita a un celebre aneddoto legato a Steve Jobs e Steve Wozniak, all’epoca dipendente della Hewlett-Packard. Il posto d’onore sarà riservato alla Olivetti Programma 101, macchina che nel 1965 aprì la strada all’era del calcolo personale, mentre sarà presente anche materiale riguardante l’Olivetti Elea, il primo computer al mondo realizzato completamente mediante transistor. Durante l’evento verranno presentati anche importanti libri come “1977-1987, quando il computer divenne personal” (che conferisce il titolo alla manifestazione), ideato e realizzato da Paolo Cognetti con la collaborazione dei membri del Retrocomputer Club Italia, “Sulla cresta del...baratro, la spettacolare ascesa e caduta della Commodore”, volume sulla storia della celebre azienda tradotto in italiano dall’Associazione Apulia Retrocomputing.
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