La società di videogiochi giapponese si è dissociata dalla decisione «Non abbiamo infranto quel brevetto, che non è valido. Attendiamo il ricorso al tribunale distrettuale e a quello d'appello».
La causa è partita quattro anni fa. Quella dei tribunali è ormai una consuetudine per le società tecnologiche, tra i piccoli che cercano di tirar su qualche risarcimento o i big che si affrontano a suon di milioni.
La notizia è stata riportata dal sito di tecnologia Glixel, secondo cui la richiesta iniziale della difesa era di 144 milioni di dollari, 4 per ognuna delle 36 milioni di console vendute negli USA negli ultimi sei anni.
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