Maker Faire Rome 2016, in scadenza il bando per le aziende manufatturiere

Maker Faire Rome 2016, in scadenza il bando per le aziende manufatturiere
4 Minuti di Lettura
Giovedì 21 Luglio 2016, 21:36 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 14:59
C’è tempo solo fino a lunedì prossimo per presentare il proprio progetto alla Call for New Manufacturing, il contest di Maker Faire Rome 2016 dedicata a quelle piccole e medie imprese manifatturiere italiane che, grazie alle nuove tecnologie, hanno rinnovato i loro processi e prodotti valorizzando le proprie capacità manifatturiere e artigianali.
 
La sezione New Manufacturing ospiterà solo aziende, in numero ristretto (tra le 30 e le 50), che vogliano presentarsi in quanto aziende artigianali innovative raccontando l’incontro tra i propri saperi artigianali tradizionali e l’innovazione. A tutte le imprese selezionate nella Call sarà riservato, gratuitamente, un apposito stand all’interno della Fiera di Roma (14-16 ottobre 2016) dove potranno esporre il proprio know-how e vendere i propri prodotti.
 
Per candidare i progetti è necessario partecipare alla Call rivolta a tutte quelle piccole e medie imprese che hanno già una consolidata presenza sul mercato (iscritte da almeno tre anni al Registro Imprese di una delle Camere di Commercio italiane) e che presentano una combinazione originale e distintiva di saperi artigianali con:
a) nuove tecnologie di processo produttivo (ad esempio CNC, taglio laser, stampa 3D, robotica, scanner 3D, configuratori di prodotto ecc.);
b) nuove tecnologie di prodotto (ad esempio Internet of Things, sensoristica innovativa, automazione applicata, nuovi materiali ecc.)
c) un orientamento esplicito alla sostenibilità ambientale attraverso l’utilizzo di nuovi materiali, processi innovativi, design rivolto al riutilizzo e al recupero del prodotto.
 
Possono partecipare, entro il 25 luglio, le aziende con i requisiti descritti e comunque appartenenti a tutti i diversi settori merceologici. L’esito delle domande verrà comunicato dagli organizzatori entro 20 giorni dalla chiusura della Call.
Per maggiori informazioni e per presentare la propria candidatura visitare il sito web www.makerfairerome.eu/it/call-for-new-manufacturing.
 
«Con questa Call – afferma Luciano Mocci, Presidente di Innova Camera, Azienda speciale della Camera di Commercio di Roma – che è una delle tante novità di questa edizione della Maker Faire Rome, abbiamo deciso di creare una sezione dedicata a una nuova idea di manifattura, capace di mescolare analogico e digitale in forma completamente nuova. E dunque le imprese che hanno scelto questo percorso di innovazione, combinato con  il saper fare della tradizione, devono solo farsi avanti. Le aspettiamo».
 
Alcuni giorni fa – sottolinea Stefano Micelli supervisore della  Sezione New Manufacturing - il Craft Council UK ha pubblicato un documento dal titolo evocativo quanto sorprendente: “Innovazione attraverso l’artigianato : opportunità per la crescita economica”. La tesi del report curato da KPMG è semplice: l’incrocio fra il saper fare della tradizione e le nuove tecnologie genera innovazioni sorprendenti, il cui impatto economico è di molto superiore a quanto potremmo immaginare.

Non si tratta – dice Annie Warburton del Craft Council – di pensare semplicemente all’innovazione nei mestieri tradizionali o nei prodotti che riteniamo legati all’artigianato di qualità (innovation in craft): in quest’ambito l’innovazione c’è sempre stata e non è una sorpresa per nessuno. L’obiettivo è capire in che modo e in che misura l’incontro fra due culture così apparentemente diverse possa generare innovazione il cui impatto si ripercuote anche in altri settori economici, diventando così volando di crescita e di occupazione.

Prendiamo ad esempio il caso Betatype: se si naviga il sito si ha l’impressione di avere a che fare con una start up di successo nel mondo dei nuovi materiali ottenibili attraverso la manifattura additiva. In realtà il successo di questa società, secondo quanto riportato dal suo stesso fondatore Sarat Babu, deriva dalla capacità di mescolare in modo originale un saper fare tipico della tradizione artigianale con le opportunità dal software e dalle nuove tecnologie della stampa 3D.

Per realizzare menischi artificiali o per introdurre sul mercato nuovi materiali destinati al mondo delle costruzioni la mescola di questi due ingredienti si rivela particolarmente efficace.

Il report del Craft Council riporta un paio di casi particolarmente interessanti per quanto riguarda l’Italia:
1. Il primo è quello di Bentley, il produttore di auto di lusso che il report definisce “craft-driven organization”. Nonostante la retorica sull’ossequio alla tradizione, un produttore come Bentley investe massicciamente sull’incrocio fra tecnologia e mestieri della tradizione, dalla falegnameria alle selleria, con l’obiettivo di garantire ai suoi clienti livelli di personalizzazione sempre maggiori.
2. Il secondo  è il caso della collaborazione fra Ptolemy Mann, un artista-artigiana che da tempo si affermata nel campo della produzione di tessuti hand made, e il produttore di piastrelle Johnson Tiles. Grazie alla sua conoscenza dei colori, maturata nella pratica della tessitura, Ptolemy Mann ha rinnovato le gamme cromatiche del produttore di piastrelle confermando la possibilità di portare un sapere maturato in uno specifico contesto manifatturiero verso altri comparti della produzione.

Le indicazioni del rapporto curato dal Craft Council non si limitano a descrivere un fenomeno che oggi assume una consistenza sempre più rilevante, ma propone alcune soluzioni per incentivare la fertilizzazione incrociata fra mondi che hanno incominciato a parlarsi da poco.

Per dare visibilità e legittimità a queste contaminazioni virtuose Maker Faire di Rome – The European Edition,  ha deciso di creare una sezione dedicata a questa nuova idea di manifattura, capace di mescolare analogico e digitale in forma completamente nuova. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA