Ma il rapporto con le funzioni che danno voce all’intelligenza artificiale non si ferma qui: il 60% degli intervistati sostiene: «Se gli assistenti fossero in grado di capirmi esattamente e rispondermi come farebbe un umano li userei sempre». Poi c’è chi va oltre: il 37% ama così tanto la voce del comando vocale da desiderare fosse reale. Il 26% conferma, poi, di aver avuto fantasie sessuali su di loro. Echo, Alexa e Siri, dunque, si fanno spazio tra i sogni erotici di un utente su quattro. Una faccenda privata, insomma. Talmente privata che il 22% rivela che usare la funzione in pubblico li fa sentire stupidi, meglio nell’abitacolo della propria auto o, comunque, lontani da orecchie indiscrete.
Impossibile non pensare ad “Her” in cui il protagonista Theodore si innamora di Samantha, un sistema operativo basato sull’intelligenza artificiale e dal tono di voce seducente. Un rapporto sul filo del virtuale che scatena, però, eventi e sensazioni reali. E dal film alla vita vera è un battito di ciglia: soltanto pochi mesi fa, Terry Wise, Vice Presidente di Worldwide Partner Ecosystem di Amazon Web Services Inc., aveva raccontato come 250mila persone avessero chiesto in sposa Alexa. Finché batteria non ci separi.
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