A preoccupare gli esperti è il vero e proprio «cambiamento di fase» nel livello di cyber-insicurezza globale, con interferenze pesanti tanto nella geopolitica e nella finanza, quanto sui privati cittadini, vittime nel 2017 di crimini estorsivi su larghissima scala. Secondo il rapporto, il principale vettore di attacco è il semplice malware, virus malevolo, oramai prodotto industrialmente e a costi sempre decrescenti: nel 2017 è cresciuto del 95% rispetto al 2016, quando già si era registrato un incremento del 116% rispetto al 2015. «La situazione che emerge è molto preoccupante, perché questo scenario prefigura concretamente l'eventualità di attacchi con impatti sistemici molto gravi», spiega Andrea Zapparoli Manzoni, membro del Comitato Direttivo Clusit.
Il Clusit, nato nel 2000 presso il Dipartimento di Informatica dell'Università degli Studi di Milano, è la più numerosa ed autorevole associazione italiana nel campo della sicurezza informatica. Oggi rappresenta oltre 500 organizzazioni, appartenenti a tutti i settori del Sistema-Paese.
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