#CispaBlackout, Anonymous
contro la legge anti-privacy: oscurate i vostri siti

#CispaBlackout, Anonymous contro la legge anti-privacy: oscurate i vostri siti
di Laura Bogliolo
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Sabato 20 Aprile 2013, 14:04 - Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 04:53

ROMA - Lo hanno gi ribattezzato il luned nero di Internet. La chiamata alle armi arriva da Twitter: #CISPAblackout l'hashtag che in queste ore sta ricevendo centinaia di condivisioni. The storm is coming, la tempesta sta per arrivare scrive Anonymous che ha lanciato per il 22 aprile un blackout contro il Cispa ( Cyber Intelligence Sharing and Protection Act ), il disegno di legge in discussione negli Stati Uniti che, secondo gli attivisti, trasformerebbe le varie net company in informatori del governo federale obbligando i protagonisti del web a raccogliere dati personali per poi consegnarli alle autorità federali.

L'appuntamento è per il 22 aprile, giorno in cui l'atto sarà posto all'attenzione del Senato. “Oscurate i vostri siti internet” scrive Anonymous lanciando l'appello online. Il blackout dovrebbe scattare alle 6 del mattino e durare 24 ore. Un nero totale per denunciare la legge bocciata anche da Tim Berners-Lee, il papà di Internet. Ma attenzione, non si tratta di un attacco hacker, ma di oscurare volontariamente i propri siti.

La stessa strategia è stata usata anche in passato contro il Sopa, una legge simile al Cispa. Nel gennaio dello scorso anno oltre 7.000 siti web parteciparono alla protesta, tra quersti c'erano anche Reddit e Wikipedia, la mega enciclopedia che si auto-oscurò. Scese in campo anche Google con un banner nero sulla home page. Poco dopo il Sopa venne ritirato. Ma a febbraio il testo della legge contro il cybercrimine è stato ripresentato scatenando le proteste di molte associazioni online.

La protesta. Sul sito Anoninsiders si legge che «oltre 1,5 milioni di persone hanno firmato petizioni contro il Cispa». Sul sito si mette a disposizione un codice per oscurare il proprio sito. Secondo la Electronic Frontier Foundation «il disegno di legge consentirebbe di controllare le azioni degli utenti e condividere i dati – compresi quelli potenzialmente sensibili - con il governo senza un mandato». La battaglia si diffonde su Twitter con l'hashtag #CISPABlackout lanciato dal profilo YourAnonNews e su Youtube con un video che spiega i motivi della protesta. Ecco un esempio: gli attivisti Balkanmanija.com hanno "oscurato" il loro sito.

La battaglia politica. Cispa nasce per combattere il cybercrimine. Il repubblicano Michael Rogers a febbraio ha ripresentato di Cispa continuando a sostenere la bontà del progetto. L'ultima polemica nasce per l'emendamento bocciato alla House of Representative che in qualche modo avrebbe avrebbe consentito a piattaforme come Google e Twitter di assicurare parte del diritto alla privacy. Durante il dibattito in Aula c'è stato chi ha parlato della legge come di uno strumento per combattere bombe digitali simili a quelle di Boston e chi ha spiegato che la normativa servirebbe a combattere gruppi indipendenti come Wikileaks.

Anche la Casa Bianca non è totalmente d'accordo e ha diramato un comunicato: Barack Obama chiede un bilanciamento tra cybersicurezza e diritto alla privacy. La speranza degli attivisti è che il presidente degli Stati Uniti possa alla fine porre il veto sul disegno di legge nel caso in cui passi il voto al Senato.

laura.bogliolo@ilmessaggero.it


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