Il Dipartimento di Giustizia americano ha accusato Apple della creazione di un "cartello" per i prezzi degli ebook nelle settimane precedenti all'introduzione dell'iPad. Gli editori - secondo le autorità americane - hanno visto nell'ingresso di Apple sul mercato degli ebook un'opportunità per far salire i prezzi dei libri digitali a un livello più alto rispetto a quello fissato da Amazon. Apple ha negato le accuse: «Non ha fatto nulla di male. Non ha cospirato con nessun editore per far salire i prezzi», ha detto Orin Snyder, legale di Apple durante il processo. Apple - ha messo in evidenza Snyder - non può essere ritenuta colpevole per una decisione che gli editori hanno assunto in seguito alle condizioni del mercato.
Apple farà appello contro la decisione del giudice federale. «Apple non ha cospirato per fissare i prezzi degli ebook e continueremo a combattere contro queste false accuse» afferma l'azienda di Cupertino in una nota, sottolineando che «quando abbiamo introdotto l'iBookstore nel 2010, abbiamo offerto ai consumatori più scelta, introdotto innovazione e competizione sul mercato, abbiamo spezzato il monopolio di Amazon sul mercato.
Non abbiamo fatto nulla di male e faremo appello contro la decisione».
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