Appena appresa la notizia Samsung ha fatto partire un comunicato in cui si accoglie “con favore la sentenza di oggi e in cui si riafferma che i nostri prodotti non violano la proprietà intellettuale di Apple”. “Per decenni, abbiamo investito molto in sviluppo e innovazioni tecnologiche pionieristiche” - continua la nota inviata dall’ufficio stampa – “nonché nel design dei nostri supporti di telefonia mobile” e termina con una sorta di ringraziamento al paese che gli ha permesso di vincere l’ennesima battaglia giudiziaria “Continueremo a sviluppare e introdurre prodotti che migliorano la vita dei consumatori olandesi”.
Apple si è rifiutata di commentare la sentenza anche perché un anno fa aveva già perso un’ingiunzione presentata presso lo stesso tribunale olandese. Sebbene vincente in primo grado nel processo di casa – che ha visto la rivale coreana obbligata a pagare una multa di un miliardo di dollari -, negli ultimi dodici mesi la Mela ha perso molte altre battaglie in tribunale: nel Regno Unito contro HTC, in Germania contro Samsung e Motorola Mobility.
La scelta di una celebrare il processo presso un corte olandese non è casuale. Di recente il tribunale de L'Aia è stato più volte utilizzato da aziende produttrici di smartphone e tablet poiché la sua azione giudiziaria è risultata essere rapida ed efficiente.