Dalla mediterranea alla chetogenica, le diete più seguite

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La parola dieta deriva dal latino diaeta, che ha a sua volta le sue origini nel greco, dìaita, termini che indicano letteralmente uno «stile di vita». Nel lessico corrente italiano viene inteso come sinonimo di regime alimentare, volto a una variazione del peso corporeo. 

Quando si sente parlare di dieta, il più delle volte il termine è associato alla ricerca di un dimagrimento o comunque di una diminuzione della massa grassa corporea. Per ottenere i risultati sperati, però, le vie possono essere molteplici. Quali sono quelle più diffuse?

Vi sono innanzitutto le diete ipocaloriche, quelle per cui la quantità di calorie assunte quotidianamente deve essere inferiore a quelle assunte. Necessario è però in questi casi salvaguardarsi dai rischi per la salute, attraverso un attento monitoraggio della ripartizione dei principali macronutrienti: carboidrati, grassi e proteine. Questa ripartizione va effettuata tenendo conto non solo del quantitativo di calorie ingerite al giorno, ma anche del genere sessuale del soggetto a dieta e l'attività fisica che viene svolta, comunque consigliata e giudicata necessaria dalla comunità scientifica per qualsiasi percorso salutare ed efficace di dimagrimento. 

La dieta mediterranea è una delle più consigliate dai nutrizionisti e prevede una piramide alimentare con alla base molte verdure, frutta e cereali, seguiti da latte e suoi derivati a basso contenuto di grassi.  Per i condimenti, prevede un basso consumo di olio, e preferisce l'utilizzo di spezie ed erbe aromatiche rispetto al sale. Salendo verso il vertice della piramide, si trovano gli alimenti da non consumare ogni giorno ma con cadenza più sporadica: pesce, legumi, pollame e formaggi. Al vertice, quelli a cui bisogna stare più attenti: carni rosse, alimenti processati e dolci. 

Una delle diete più seguite è poi la dieta Dash (Dietary Approaches to Stop Hypertension), rivisitazione della classica mediterranea e mirata alla cura dell'ipertensione, ma adatta anche a diminuire il colesterolo e a far perdere qualche chilo in più. Cardine di questa dieta è la grande attenzione che va prestata al consumo di sale e cibi salati e il privilegio accordato a quelli ricchi di fibre, magnesio, potassio, omega 3 e proteine (vegetali). Insomma: cereali integrali, legumi, frutta secca, frutta e verdura fresca di stagione, pesce e carni bianche, latticini leggeri.

Tra i più grandi trend in tema di diete degli ultimi anni, 3 meritano una menziona speciale. La dieta dissociata, la dieta chetogenica e la dieta a zone. La dieta dissociata si basa sull'assunzione di carboidrati, grassi e proteine in momenti della giornata separati (carboidrati meglio se a pranzo e proteine meglio se a cena). La dieta keto, o chetogenica, impone invece l'eliminazione degli zuccheri, così che il corpo sia costretto a cercare energia dai grassi, bruciandoli, e producendo i chetoni, sostanze chimiche utili al cervello. Perchè la dieta chetogenica funzioni è necessario ridurre al minimo anche il consumo di carboidrati, la cui quantità va tenuta intorno ai 40 grammi al giorno. La dieta a zone cerca invece di ridurre all'osso tutto ciò che potrebbe alzare i livelli di glicemia e insulina, scatenando un'infiammazione cellulare responsabile dell'alterazione del metabolismo dei grassi. La filosofia di fondo è quella di dividere idealmente l'assunzione di calorie in tre diverse parti secondo uno schema per cui il 40% dell'apporto deve provenire dai carboidrati, un altro 30% dai grassi e il restante 30% dalle proteine. Preferire dunque cibi con indice glicemico basso (carne, uova, pesce, latticini, frutta e verdura) e privilegiare i grassi monoinsaturi a quelli polinsaturi, ossia quelli presenti nel burro, nello strutto e nelle carni rosse. 







 
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