Reja ricompone il mosaico Lazio
Il friulano ritroverà molti suoi pupilli

Reja ricompone il mosaico Lazio Il friulano ritroverà molti suoi pupilli
di Alberto Abbate
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Venerdì 27 Dicembre 2013, 22:41 - Ultimo aggiornamento: 28 Dicembre, 16:47
Un brindisi a questa lunga storia d'amore: Reja sarà oggi a Cortina, ma già ieri al telefono origliava l'intesa con Lotito, bloccato dalla neve. E alla cornetta riemergevano corsi, ricorsi e tanti ricordi. Diciotto mesi dopo, a 68 anni, zio Edy si riprende la Lazio. Sarà il tecnico più anziano della Serie A, si risistemerà al River Chateau di Ponte Milvio, la sua casa-albergo capitolina. Riecco le colazioni all'alba, le sue cene davanti a un bicchiere d'Amarone, le partite a burraco col team manager Manzini.



IL SALVAGENTE

Edy Regna, di nuovo. È un medico della rianimazione, il salvagente della Lazio. Lì dove aveva iniziato a Roma, ricomincia la storia: la Lazio – come all'epoca di Ballardini – è a cinque punti dalla zona retrocessione. Un'altra missione perfetta per colui che non ha mai spezzato davvero, in un anno e mezzo, il cordone biancoceleste. L'ombra di Reja ora si materializza all'alba del nuovo anno. Già slacciato il polsino, c'è il solito orologio d'acciaio che conta le ore. Non ce la faceva proprio più a coccolare gli ulivi della moglie Livia a Lucinico, Reja è un sergente di campo. E da mesi sente il richiamo dei suoi soldati: tanti giocatori biancocelesti gli telefonavano con in bocca i rimpianti del suo addio. Qualcun altro storcerà invece il naso alla visione: con Edy era esploso, Hernanes, ma era pure il più sostituito della serie A. Non solo: con Pektovic, il Profeta aveva arretrato il suo raggio d'azione. Adesso Reja cercherà di rilanciarlo trequartista.



LA FORZA DEL GRUPPO

Non è una Lazio per vecchi? I senatori sono sempre la forza di Reja. Girerà di felicità, trottolino Gonzalez, all'annuncio. L'uruguagio sacrificato per l'esplosivo Onazi era linfa vitale per il goriziano. Pronto a rinquadrare Candreva: lo ha visto spaesato in tv, vuole indirizzare di nuovo la sua corsa, spesso sconclusionata. Lavorerà sulla testa, il vecchio Zio Edy, la psicologia è la sua materia. Aveva saldato un gruppo unico in tre anni, è convinto sia sempre lo stesso. Tutti al suo capezzale per convincerlo a restare nel frangente di sconforto post Lazio-Genoa, c'era persino “Mito” Klose. Perché Reja sa farsi amare. I giocatori, è bravo a gestirli e a disinnescarli. «Tutti possono giocare, tutti possono finire in tribuna, ma tutti devono farsi trovare pronti e adeguarsi ai cambiamenti». C'è un confronto continuo, schietto: se c'è qualcuno che si lamenta, lui lo ascolta, dà spiegazioni, non ammette equivoci e pettegolezzi. Così chiunque gioca, gira sempre a mille all'ora. Vorrà di nuovo carta bianca, ha già parlato con Tare, allontanato dallo spogliatoio anni fa. Col ds però s'è complimentato anche per alcune mosse sul mercato: Reja è certo di poter fare esplodere Felipe Anderson. Ne ha intuito il talento, è rimasto impressionato da Keita. Il loro estro non dovrà però compromettere l'equilibrio.



DIFESA A TRE

Difesa inossidabile, è nella carta tecnica di Reja. E' presto per parlare di moduli, non ci saranno subito rivoluzioni. Edy ripartirà dal 4-2-3-1, sarà curioso capire come risolverà il nodo terzini: ok Konko e Radu, Cavanda non è mai entrato nelle sue grazie. E Lulic lo considera un esterno. Chissà, forse per questo sta rivalutando la difesa a tre. C'aveva già provato con Dias e Biava (Cana e Novaretti saranno seconde scelte), adesso è convinto di poterla reinventare. È pure una sua rinascita, questa.
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