Rio2016, Davide Cassani: «Abbiamo una grande squadra, meritavamo un po' più di fortuna»

Rio2016, Davide Cassani: «Abbiamo una grande squadra, meritavamo un po' più di fortuna»
di Carlo Santi
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Sabato 6 Agosto 2016, 23:14 - Ultimo aggiornamento: 7 Agosto, 01:16
dal nostro inviato
RIO DE JANEIRO La medaglia d’oro a sorpresa del belga Greg van Avermaet, trentunenne della BMC che nell’ultimo Tour è stato tre giorni in maglia gialla, la delusione di un’Italia che sognava in grande con Vincenzo Nibali. Lo Squalo è finito a terra, due fratture per lui, una "prossimale" al collo e una "distale". Per lui niente cronometro mercoledì.
Davide Cassani, il cittì della nazionale, nel momento della delusione per un risultato che era lì, davvero a portata di mano, ha parole di elogio per la sua squadra.

Davide, come giudica il lavoro della sua Italia?
«La squadra ha corso bene, è andato tutto secondo i piani. Sono ragazzi magnifici: quello che avevamo pensato si è realizzato. Purtroppo, nell’ultima curva pericolosa è successo di tutto».

Ha capito cosa è accaduto a Nibali?
«Vincenzo ha sbagliato la curva ma non ho ancora rivisto con esattezza».

La squadra ha svolto un grande lavoro.
«Tutti bravi. All’inizio De Marchi è stato super, anzi fantastico, ha lavorato per tre. Lo ripeto: tutto perfetto, proprio come avevamo pensato di fare».

Più di un corridore ha deluso: pensiamo a Valverde ma anche a Froome.
«Ho sempre sostenuto che per vincere le Olimpiadi non puoi pensare di correre e fare classifica al Giro e al Tour. L’unica strada per vincere ai Giochi e il sacrificio».

Aru alla fine ci ha provato anche se ha chiuso al sesto posto.
«Fabio è stato bravissimo: si è sempre sacrificato per il gruppo. Sapevo di avere una grande squadra: meritavamo un po’ più di fortuna».

Tante cadute, oggi, vero?
«Può capitare. Ma nel nostro caso, in quello di Nibali, fa male perché avevamo lavorato bene e i ragazzi meritavano una medaglia».

Ha vinto van Avermaet. Una sorpresa secondo lei?
«Sapevo che Greg era pericoloso perché aveva lavorato bene: aveva preparato le Olimpiadi. Ma io ci credeva davvero perché Vincenzo stava bene e noi con una squadra con cinque uomini abbiamo fatto cose straordinarie».

Più deluso o più arrabbiato?
«Mi consolo dicendo che fino alla caduta di Nibali è andato tutto alla perfezione, con gli uomini giusti al posto giusto».
 
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