Rio 2016, Tania Cagnotto cerca il tuffo della rivincita

Rio 2016, Tania Cagnotto cerca il tuffo della rivincita
di Emiliano Bernardini
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Venerdì 12 Agosto 2016, 11:01
TRAMPOLINO
dal nostro inviato
RIO DE JANEIRO Un tuffo dove l'acqua è più blu. Sperando che la piscina del Maria Lenk si tinga d'azzurro e che venga risolto in fretta il problema che l'ha fatta diventare verde. Tania Cagnotto ha il volto sorridente, l'incubo del podio si è dileguato con quello splendido argento vinto con Francesca Dallapè nel sincro. Ora però, lì, a tre metri d'altezza sarà da sola a duellare con la Cina per centrare la seconda medaglia a queste Olimpiadi. La gara di oggi sarà anche l'ultimo appuntamento per l'azzurra che ha già deciso di dire addio ai Giochi e forse anche ai tuffi. Di sicuro l'aspetta un matrimonio con il compagno Stefano. Per l'azzurra c'è ancora una Londra da vendicare. Nel 2012 la Cagnotto fu protagonista di una delle più grandi beffe dello sport italiano con quel podio mancato, molto discutibilmente, per appena 20 centesimi. Praticamente un nulla. Tania commise qualche errore, in particolare nel secondo tuffo (il doppio e mezzo in avanti carpiato con un avvitamento) e nel terzo (il triplo e mezzo in avanti carpiato), che si rivelarono decisivi per la classifica finale. Il bronzo si legò così al collo della messicana Sanchez Loto.
MENTE SGOMBRA
Inutile negarlo, le cinesi sono macchine imbattibili e saranno loro a litigarsi l'oro. He Zi e Shi Tingmao difficilmente sbaglieranno. Il duello per Tania dovrebbe essere con la canadese Jennifer Abel. Sulla carta la rivale più quotata per la medaglia di bronzo al netto delle sicure ripercussioni morali dopo la finale del sincro. Qualcosa di sicuro è cambiato nella testa della Cagnotto. Niente più blocchi mentali e paure: «Salterò soltanto per divertirmi. Proverò a godermi tutta la gara. Round dopo round. Diciamo che la medaglia del sincro mi ha liberato dal magone, dall'eccessiva ricerca del risultato» ha detto Tania. Si può provare allora a capire su che piano si svolgerà la battaglia tra le due. Grazie al coefficiente di 3.4 del doppio e mezzo avanti carpiato con due avvitamenti, se la nordamericana dovesse ripetersi ai livelli già raggiunti negli ultimi due anni per la nostra Tania ci sarebbero poche chance di salire sul podio. Ma come detto la forza dell'azzurra è soprattutto nella testa, che adesso appare priva di ombre. Un discorso simile venne fatto anche prima dei Mondiali in Kazan dello scorso anno ma poi, proprio all'ultimo tuffo, il doppio e mezzo rovesciato carpiato, Abel sbagliò regalando il podio all'Italia. Tra quelle che potrebbero insidiare Tania c'è anche Maddison Keeney, l'australiana ha tanto potenziale ma è ancora molto acerba. Si farà. Intanto la Cagnotto è pronta a tuffarsi e non in una piscina verde ma in un metallo che la incastonerà per sempre nella storia di questo sport.