Superbike, a Istanbul Marco Melandri è il favorito: «Questa pista mi piace molto»

Superbike, a Istanbul Marco Melandri è il favorito: «Questa pista mi piace molto»
di Luca Semprini
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Giovedì 12 Settembre 2013, 20:18 - Ultimo aggiornamento: 20:20
A quattro gare dal termine della stagione, il campionato Superbike tutt'altro che deciso. Al Nrburgring, Tom Sykes ha riguadagnato la vetta della classifica iridata al termine di due manche decise dalle bandiere rosse, ma solo 40 punti separano i primi quattro piloti con 200 ancora da assegnare.



In Turchia, dove le derivate di serie non hanno mai corso, il favorito è Marco Melandri, che ha raccolto due vittorie in MotoGP nel 2005 e 2006. Con 30 punti da recuperare, la sua rincorsa al titolo comincia da qui.



“Ho dei bei ricordi della pista di Istanbul, dove ho vinto la mia prima gara in classe regina contro avversari molto forti - ha dichiarato il ravennate - La pista mi piace molto, la conosco bene ed avrò l’attenzione di tutti addosso. Voglio pareggiare i conti con la sfortuna che ho avuto in Germania. Il campionato è ancora aperto, ed io continuo a correre gara per gara con l’obiettivo di vincerne il più possibile e, per il prossimo round, sono fiducioso”.



Non hanno rinunciato ai propri sogni iridati nemmeno Sylvain Guintoli e Eugene Laverty, alfieri ufficiali di Aprilia, rispettivamente secondo (-1) e quarto (- 40) in campionato.



“Quello di Istanbul è un bellissimo circuito, del quale conservo ottimi ricordi fin dai tempi dei GP – ha detto Guintoli – La lotta per il Campionato si è infiammata e questo mi galvanizza. Dopo la delusione patita in Germania dove speravo sinceramente di ottenere di più, il mio obiettivo è tornare sul gradino alto del podio il prima possibile”.



“Ho già affrontato la pista di Istanbul, nel 2007 quando correvo nel Mondiale 250, quindi non è proprio un circuito nuovo – gli ha fatto eco Laverty – Sarà comunque decisamente diverso guidarci una Superbike, penso che dovrò reimparare le traiettorie. Sono ancora in lotta per il titolo e farò di tutto per mettere dietro i miei avversari diretti in questo weekend”.



Meno ottimista Carlos Checa, altro conoscitore del tracciato di Istanbul, ma alle prese con problemi di difficile risoluzione in sella alla Ducati Panigale. Lo spagnolo, alla soglia delle 41 primavere, è sul mercato e, visto l'andamento della stagione in corso, ha preso contatti sia con Provec che con Althea, ma nel frattempo non si dà per vinto.



"Sono sei anni che non corro ad Istanbul - ha raccontato Checa - Sarà interessante tornarci e scendere in pista in sella alla Ducati Superbike. Da quello che mi ricordo è un tracciato molto bello e vario, con salite e discese. Forse in America riusciremo a fare la differenza ma ad Istanbul, con quel rettilineo lungo, sarà difficile. Preferisco non creare delle aspettative ma è ovvio che dovremo compensare nelle sezioni miste, vedendo anche come si comportano le gomme Pirelli su quella che è, per le Superbike, una nuova pista. Dopo i risultati deludenti della Germania, spero che riusciremo a migliorare".



Buone notizie dal punto di vista medico: Loris Baz e Leon Camier, entrambi infortunati alla schiena in Germania rispettivamente durante la Superpole e Gara 1, prenderanno con ogni probabilità parte alle gare. Più lungo, come anticipato, il recupero di Jonathan Rea. Il pilota di Honda, alle prese con un femore fratturato, potrebbe rientrare in tempo solo per l'ultimo round. Al suo posto ci sarà Michel Fabrizio, che correrà con il team Pata le prossime quattro gare in attesa di firmare un contratto per la prossima stagione.



"È bello tornare su una CBR dopo le mie vecchie esperienze con il team DFX Honda – ha detto il romano dopo il divorzio con il team Red Devils, per il quale correrà Toni Elias proveniente dalla Moto2 – Sono onorato di questa opportunità offertami da Honda e Pata, e farò del mio meglio per portare la moto di Johnny il più vicino al vertice possibile. Gli auguro di riprendersi in fretta, e ringrazio già da ora la sua squadra per avermi messo la moto a disposizione in pochissimo tempo".
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