Sia come sia, sarà una battaglia di uomini e di mezzi fino a novembre e anche il minimo dettaglio nel conteggio finale potrebbe fare la differenza. Finora Bottas si è dimostrato più consistente di Raikkonen (anche se il Presidente punta a confermarlo), Sebastian ha corso un Mondiale esaltante, ma resta vulnerabile nei duelli ravvicinati perché più dei rivali va in crisi di nervi. In una gara come quella di Budapest, corsa al comando dall'inizio alla fine, ha veramente pochi rivali.
UN MAESTRO
Hamilton resta fortissimo e su alcune piste è un maestro (dopo la veloce Silverstone ha fatto vedere di essere il padrone di casa anche nel lento Hungaroring), ma con l'assenza di Rosberg dà l'impressione di far fatica a mettere rapidamente a punto la raffinata, ma sensibile Freccia di quest'anno pagando in alcune occasioni pesanti posizioni sulla griglia. Un punto che Maranello potrebbe sfruttare è la compattezza del team che ha una prima e una seconda guida ben definite. Ed entrambi i piloti sanno bene cosa debbono fare.
Meno chiara la situazione nella squadra tedesca anche a causa dell'ottima stagione di Valtteri anche se pensare di vincere il Mondiale con un pilota che fino a quest'anno non aveva ottenuto nemmeno una vittoria avendo Hamilton in squadra può apparire un po' presuntuoso. La conferma di questo scenario si è avuta sulle colline ungheresi e alla fine in Mercedes nessuno appariva felice di quanto accaduto. Come se la situazione fosse sfuggita di mano.
L'ORDINE
Quando Lewis era in rimonta è stato chiesto a Valtteri di farsi da parte perché l'inglese sosteneva che avrebbe potuto passare le Ferrari. A Bottas la promessa che se non fosse accaduto il britannico avrebbe restituito la posizione. Hamilton è andato all'attacco, ha raggiunto le Rosse in pochi giri, ma in molti non è riuscito a superarle. Nel giro finale la follia: Lewis, che era in vantaggio di sette secondi sul compagno, lo ha aspettato e fatto passare all'ultima curva con il rischio di venir infilzato anche da Verstappen che era in scia al finlandese. Il boss Wolff che dovrebbe decidere le operazioni è andato su tutte le furie anche se a fine gara ha detto che in Mercedes funziona così, per questo vincono. Lewis era molto abbacchiato per avere perso tre punti, Valetteri non è sembrato per niente euforico per averne conquistati tre in più in quel modo. A Maranello, in ogni caso, ringraziano: in un Campionato così combattuto tre punti in più di Vettel su Hamilton sono proprio un bel regalo.