GP Bahrain: Mercedes un'auto perfetta,
la Ferrari arranca, il recupero è difficile

Alonso e Raikkonen a Sakhir non si sono risparmiati. Ma la grinta non basta
di Giorgio Ursicino
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Lunedì 7 Aprile 2014, 11:44 - Ultimo aggiornamento: 8 Aprile, 08:56
ROMA - Funziona la nuova Formula. Ed pure bella. Certo al momento difficile battere la Mercedes, ma nella storia delle corse non la prima volta che una squadra domina la scena, umilia gli avversari e corre passeggiando.





All’appello, purtroppo, manca la Ferrari. Al di là dello stato di forma attuale, però, il risultato di Sakhir è troppo punitivo per le F14T e nelle prossime gare siamo certi il Cavallino tornerà a galoppare su posizioni meno imbarazzanti. A dominare il Gran Premio del Barhain, c’erano pochi dubbi in proposito, sono le Frecce d’Argento che mettono a segno una micidiale doppietta (la seconda di fila) e vincono la terza gara in calendario con una superiorità addirittura rafforzata. Le Rosse deludono assai, fanno il passo del gambero e in gara vanno peggio che in prova (si era già visto nei long run dle venerdì).



Alonso chiude nono, il compagno Raikkonen alle sue spalle: era tempo che Fernando non finiva così indietro senza accusare particolari problemi. Il presidente Montezemolo, che era volato nel Golfo per parlare con gli altri delle carenze delle nuove regole, lascia il muretto in anticipo e con il volto poco allegro: «C’è molto da lavorare, non abbiamo potenza». La gara è stata appassionante, ci sono stati tanti sorpassi (è diventato così facile passare in pista che quelli durante le soste ai box non si contano più) e in alcuni momenti l’adrenalina ha raggiunto il top. Forse per rispondere alle critiche di mancanza di spettacolo, i piloti si sono dati da fare e i team manager li hanno lasciati fare.



Gli “scontri” ravvicinati sono avvenuti soprattutto fra compagni di squadra, ma in generale tre o quattro squadre hanno dimostrato di essere vicine come prestazioni e di poter lottare per il terzo posto del podio, l’unico attualmente in palio. Che sia una formula nuova non solo per i motori turbo e il recupero di energia, il rumore e il consumo, lo dimostra l’abbraccio fraterno fra il vincitore Hamilton e lo “sconfitto” Rosberg. Certo i due hanno una storia comune che sembra una favola, sono come due fratelli profondamente diversi, ma le loro feste appena scesi dalle Frecce sono distanti anni luce dai musi lunghi di piloti costretti ad adottare “ordini di scuderia”.



Vista la superiorità delle vetture tedesche, a Stoccarda non potevano fare altrimenti, dovevano dare via libera ai due galletti. Quando a una decina di giri dalla fine la terza Stella è rientrata ai box (anche la safety car è una Mercedes grigia...), Nico e Lewis hanno iniziato a fare a ruotate, con coraggio e rispetto, determinazione e lealtà. Come per anni hanno fatto in Kart e nelle formula minori. I due, infatti, correvano per la casa tedesca già oltre un decennio fa, erano piloti ufficiali dell’MBM (Mercedes Benz-McLaren) team, una squadra voluta dalla Mercedes, gestita da Keke papà di Nico e nella quale Ron Dennis aveva “imposto” il suo pupillo Hamilton.



I due si erano attaccati già nei primi giri e durante la prima sosta ai box il team li ha “separati” montandogli pneumatici diversi (gialli-morbidi a Lewis, bianchi-duri a Nico). Hamilton con le soft si era avvantaggiato, ma la safety car per il cappottamento di Gutierrez speronato dal solito Maldonato ha rimescolato le carte. Nel finale con gomme invertite era il tedesco più veloce dell’inglese che però ha resistito con decisione. Spettacolari sorpassi e controsorpassi con lunghi tratti, sia in curva che in rettilineo, percorsi affiancati. Senza ordini di scuderia anche le altre squadre che hanno portato le loro vetture nella top ten.



A vincere la gara degli altri è stato il messicano Perez lo scorso anno scaricato dalla McLaren per far posto a Magnussen. Sergio, un tempo nell’orbita dei piloti Ferrari, ha avuto la meglio del compagno di squadra Hulkenberg di solito più consistente che questa volta si è dovuto arrendere anche da uno straripante Ricciardo che in rimonta aveva già sverniciato (a suon di ruotate) il suo compagno di squadra sua Maestà Vettel. Lotta fra fratelli anche in casa Williams e anche questa volta Massa ha preceduto Bottas. La quinta scuderia nella top ten è appunto la Ferrari, ma anche le McLaren fino che sono state in pista erano un problema.



Sebastian sicuramente rimpiange Webber perché il nuovo australiano si sta confermando un tipo tosto. Daniel è arrivato davanti a Vettel e nelle qualifiche è stato il primo dietro le Mercedes mentre il tedesco non è entrato nella Q3 (una cosa simile era avvenuta in Australia). Nei prossimi giorni ci sono i test proprio a Sakhir e la Ferrari porterà nuovi pezzi per cercare di recuperare. Dopo questa gara perde invece quota l’ipotesi di ritoccare le regole per mancanza di spettacolo. Ecclestone ha indicato Montezemolo e chi gli chiedeva cambi di regolamento, mentre Todt sulla griglia di partenza ha ribadito la sua posizione: «La norme ci sono e la Fia le fa rispettare. Se vengono tutti insieme e chiedono un intervento se ne può parlare». Difficile vada la Mercedes (Lauda e Wolff sono stati garbati ma fermi) e gli altri team che hanno la power unit tedesca.