MotoGp, in attesa del semaforo verde si accende il mercato piloti

MotoGp, in attesa del semaforo verde si accende il mercato piloti
di Flavio Atzori
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Martedì 14 Luglio 2020, 07:30
Il Mondiale MotoGp 2020 deve ancora iniziare, ma le tessere del mosaico del 2021 sono già praticamente tutte al loro posto. Nella settimana che preannuncia - finalmente - il ritorno alle ostilità in pista, a correre veloce è stato l’inchiostro sui contratti che hanno chiarito quale sarà il destino di diversi piloti della Classe Regina. In attesa dell’ufficializzazione di Valentino Rossi nel team Petronas per il momento, anche se la questione è oramai ai dettagli, la compagine capitanata da Joan Stiegfelt annuncia il rinnovo contrattuale con Franco Morbidelli fino al 2022. Il mercato però ha confermato anche ulteriori movimenti, figli di una pandemia che ha
obbligato team manager e piloti a giocare d’azzardo e scommettere. 

Prendete il caso di Alex Marquez, ufficialmente dirottato nel Team LCR di Lucio Cecchinello dopo nemmeno un gran premio disputato con la compagine interna. Sbagliato considerarla una bocciatura, ma una constatazione di come, evidentemente, la scelta di novembre scorso era fin troppo azzardata. C’era da sostituire un Jorge Lorenzo pronto a lasciare le competizioni (salvo poi accasarsi come tester in Yamaha) ma Alex - evidentemente - fin da questo inverno non ha convinto troppo. Meglio correre ai ripari e farlo crescere nel 2021 sulla sella di un Crutchlow, accompagnato alla porta con lettera di ringraziamento. Il 35enne punta a ritrovarsi un posto in Aprilia, ma bisognerà capire quale sarà il destino di Andrea Iannone nelle prossime settimane. 
Sulla Honda ufficiale salirà invece Pol Espargaro. Anche in questo caso, si trattava di un segreto di Pulcinella. Polyccio, reduce da anni non facili in KTM, cerca l’abbrivio per giocarsela ad armi pari con quel Marquez grande rivale in Moto2. Carattere sanguigno e verace, il pilota di Granollers, ricevuta la chiamata di Puig, non si è lasciato scappare l’occasione di puntare al trono di re Marc. «La Honda mi ha preso in squadra non per fare il secondo, ma per battere Marquez». Questo lo scenario futuro, con ancora da delineare i destini di Andrea Dovizioso e Ducati. 

SI PARTE 
Il presente però è tutto per una stagione che si è fatta attendere per ben 4 mesi a causa del Coronavirus. Si comincia da Jerez de la Frontera, con un back to back sempre sul circuito dedicato ad Angel Nieto con il titolo di Gp di Andalusia il 26 luglio. Tante le variabili al via di questa strana stagione, con l’unica certezza che porta il nome di Marc Marquez. Sarà un campionato unico nel suo genere, che vivrà di exploit, di piloti che getteranno il cuore oltre l’ostacolo per mettere sul piatto tutto il proprio talento in questi pochi round. Servirà rischiare certo, ma ogni errore costerà il doppio. Un campionato breve, dove in 5 mesi ci si gioca il tutto per tutto. Difficilmente i valori si discosteranno da quanto visto in inverno e negli anni passati - con gli sviluppi tecnici congelati proprio a causa della pandemia di Covid-19 - ma mai come quest’anno, fare un pronostico sarà azzardato.
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