Selfie con le tifose vietati ai calciatori della nazionale iraniana: «Sono immorali»

Selfie con le tifose vietati ai calciatori della nazionale iraniana: «Sono immorali»
di Giacomo Perra
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Mercoledì 21 Gennaio 2015, 11:49 - Ultimo aggiornamento: 18:44

E’ stato sdoganato anche nel bel mezzo delle partite di pallone grazie a Francesco Totti e ad altri suoi “coraggiosi” predecessori. Moda del momento che si alimenta in continuazione di nuove stravaganti variazioni, il selfie, però, non piace a tutte le latitudini.
Anzi. Ad esempio, in una particolare situazione, dispiace parecchio alla Federcalcio iraniana, che ha vietato ai giocatori della Nazionale, attualmente impegnati in Australia per la Coppa d’Asia, di farsi immortalare in compagnia delle tifose.

Sede di una numerosa comunità iraniana, - si contano circa 70mila presenze - il Paese oceanico sta permettendo a molte sostenitrici, che in patria non potrebbero, considerato il divieto per le donne di assistere agli incontri disputati da uomini, di incontrare e salutare i propri beniamini ed è proprio qui che nasce l’inghippo: alcune giovani, infatti, hanno approfittato dell’occasione per chiedere ai propri illustri connazionali semplici foto ricordo, ritenute, però, immorali dai vertici della FFIRI.

Tra gli autoscatti incriminati, quelli in cui il centrocampista Karim Ansarifard e il portiere Alireza Haghighi, ammoniti nuovamente, insieme al resto della squadra, dal ct Carlos Queiroz, imbeccato naturalmente dall’alto, a non usare i social network, posano con le proprie fan, tutte rigorosamente agghindate con abiti occidentali.

Alla Federcalcio iraniana, e in particolare al presidente del comitato per la morale, Ali Akbar Mohamedzade, che ha suggerito caldamente ai suoi calciatori di non farsi trascinare in strumentalizzazioni a “fini politici”, poi, non è andata giù un’altra immagine, con protagonista, seppur indiretto, sempre Haghighi: è quella, censurata dai media di casa, in cui una scatenata tifosa, poco vestita, come molte, d’altronde, dato il caldo, sventola una bandiera iraniana con su scritta una proposta di matrimonio per l’estremo difensore.

«Tutto questo è contro la nostra morale», ha tuonato Mohamedzade, che ha anche minacciato seri provvedimenti nei confronti dei calciatori in caso di mancato rispetto delle sue direttive.