Clamoroso dagli
Stati Uniti:
Ronaldo – non Cristiano, parliamo del Ronaldo “vero”, il
Fenomeno - diventa co-proprietario dei
Fort Lauderdale Strikers, squadra della serie B americana, e pensa al ritorno in campo.
Certo, tra infortuni e sovrappeso, bisogna andarci con i piedi di piombo, ma la volontà sembra esserci. «Proverò a rientrare - ha dichiarato sorridente il trentottenne due volte
Pallone d'Oro - Nei prossimi mesi ho intenzione di allenarmi duramente. Negli ultimi tre anni non l'ho fatto perché sono stato occupato in altre questioni. Ho lavorato duramente: ho fatto parte del comitato che ha organizzato i Mondiali del 2014 e ho anche commentato alcune partite per
TV Globo. Se mi sento bene e capisco di potercela fare, perché non tornare in campo? Lascio aperta ogni opzione». Il blasone non sarà quello delle sue ex squadre – dall'
Inter al
Real Madrid, dal
Psv a
Milan e
Barcellona – ma la suggestione è comunque forte. L'ultima esperienza nel calcio professionistico di Ronaldo risale al 2011, quando ha disputato alcune gare con la maglia del
Corinthians.
«Non mi vedo come allenatore, perché è troppo complicato gestire trenta calciatori che la pensano in modo diverso l'uno dall'altro – ha detto invece sul un ventilato futuro in panchina - Invece diventare proprietario credo sia il modo giusto per insegnare ai calciatori come si vince. Li aiuterò con la mia esperienza, è una nuova sfida per me. Non voglio sprecare l'opportunità di gestire un club così importante».
Anche se attualmente esclusi dalla
Mls, «i Fort Lauderdale Strikers sono un club con storia e tradizione», ha ricordato Ronaldo. Basti pensare che negli anni Settanta hanno giocato per gli Strikers fuoriclasse internazionali come Gerd
Muller e George
Best.