Ecco Harry Kane, il maghetto inglese dal gol facile

Ecco Harry Kane, il maghetto inglese dal gol facile
di Benedetto Saccà
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Lunedì 2 Ottobre 2017, 22:56 - Ultimo aggiornamento: 3 Ottobre, 01:02
Impegnato a celebrare – giustamente, tra l’altro – le meraviglie offerte da Leo Messi e da Cristiano Ronaldo, da Neymar e da Paulo Dybala, il mondo del pallone purtroppo fatica a ricordare, nel suo forte roteare, di rendere omaggio ad alcune figure dotate di un talento impareggiabile, ma evidentemente non di un nome – o di una sembianza – da campione. L’inglese Harry Kane del Tottenham è una di loro. Fenomenale. Nessuno mai gli garantisce un biglietto per entrare nel club delle stelle, né dei migliori attaccanti d’Europa. Eppure le cifre sussurrano, anzi, urlano l’opposto.

LE CIFRE
Per capirsi, nelle sette partite della Premier League giocate finora nella stagione, ha realizzato sei gol: e due giusto sabato contro il piccolo e malcapitato Huddersfield. Invece, nel respiro corto di due sfide di Champions League, ha firmato l’enormità di cinque reti. Una tripletta contro l’Apoel Nicosia – la sesta del 2017 – una doppietta davanti al Borussia Dortmund. Non c’è un errore: questo ragazzo, 24 anni appena, ha segnato nel totale stagionale l’assurdità di undici centri in nove gare. Senza mai perdere la fiducia nella cultura del lavoro, si allena durante la settimana e in campo traina i compagni negli istanti decisivi. E, con la cura e l’umiltà dei forti, ha capito di dover camminare sul filo del sacrificio per scalare la vetta della propria abilità. Non ha mai cercato scorciatoie: piuttosto ha attraversato le stagioni nella convinzione che l’impegno e la ripetizione dei gesti siano le uniche chiavi esatte per sbloccare le porte del futuro.

L’ALLENATORE
Leggete qui il pensiero dell’allenatore del Tottenham, Mauricio Pochettino: farà sorridere, però vi aiuterà a cogliere i contorni del valore di Harry. «Sono innamorato di Kane. Ora mia moglie è gelosa e lo è anche la sua. Penso sia incredibile, ha delle qualità speciali davanti alla porta e per questo penso sia uno dei migliori. È un killer». Potrebbe finire qui, in effetti. Ma non finisce. Perché al raccolto pazzesco ottenuto in campionato è il caso di accostare la grandezza dei prodigi disegnati con la maglia nazionale inglese. Tre partite: tre gol – anche qui. Insomma, volendo cucire e racchiudere e nominare la bellezza del talento di Kane nella semplicità di un paio di cifre, bisogna annotare che nell’andare della stagione ha segnato 14 reti in 12 apparizioni. E la somma del 2017 ha già toccato quota 36 gol. Lo avranno notato molti appassionati? No, è logico. E chissà per quale ragione. Ma, del resto, il cuore del tifo europeo batte da sempre più per i fuoriclasse latini (o meglio, latinoamericani) che per i campioni anglosassoni. Dev’essere una questione di indole o di inclinazione culturale, addirittura. Di sicuro il colore della bravura del nostro amico si intonerebbe perfettamente alle tinte che ogni settimana fluiscono leggere dalle acrobazie di Messi, di Cristiano e di Neymar. Tuttavia lui non ha i tatuaggi, le donne, le pose, le posture, lo stipendio e perfino l’andare nel mondo sbandierati da quei tre. No. Semplicemente Kane fa gol. Gli interessa poco, forse nulla, del parco giochi in cui è piovuto. È lo stile, il suo stile, a sancire un margine – e la differenza. Certo, dei due titoli di capocannoniere non lascerà andare il ricordo. A una sera in discoteca, però, sempre preferirà un pomeriggio trascorso con Katie e con la piccola Ivy Jane – i suoi immensi, e unici, amori.