Beffa per Messi, al Cile la Coppa America:
a Santiago per la Roja è vittoria ai rigori

Beffa per Messi, al Cile la Coppa America: a Santiago per la Roja è vittoria ai rigori
di Alfredo Spalla
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Domenica 5 Luglio 2015, 01:04 - Ultimo aggiornamento: 6 Luglio, 10:48

L’attesa è finita: il Cile è campione della Coppa America per la prima volta nella sua storia. Ai rigori, dopo lo 0-0, piange l’Albiceleste e sorride la Roja. Il continente li scherniva con il coro «No les da vergüenza ni una Copa ni una vuelta» («non vi vergognate, mai una Coppa, nemmeno una volta»), ma alla fine hanno vinto loro. Festeggiano Vidal e Sánchez, ma questo trionfo è merito soprattutto dell’integralista Sampaoli, in lacrime a fine partita.

Il Tata è costretto a rinunciare nuovamente a Garay. Al suo posto c’è Demichelis, all’ultima presenza con la maglia della nazionale. Lo schieramento albicelste rimane il 4-3-3, con Mascherano, Biglia e Pastore a centrocampo e la coppia Messi-Agüero davanti. Di Maria, il collante fra le linee, è costretto a lasciare il campo alla mezz’ora per un fastidio alla coscia destra. Sampaoli, invece, presenta due novità: Beausejour e Silva, inseriti nel 4-3-1-2. Marcelo Diaz in movimento nel corridoio difensivo centrale e Valdivia dietro Vargas-Sánchez. Il primo tempo è piuttosto dinamico, con occasioni per entrambe. Il Cile però fa qualcosa in più, pressando l’Argentina costantemente in fase d’impostazione. Valdivia e Sánchez “assillano” Mascherano. I primi pericoli della Roja arrivano con Valdivia e Vidal nei primi dieci minuti. Romero è reattivo. Nonostante l’Argentina non riesca a fare il proprio gioco, arrivano due chance: una con Agüero di testa e una con Lavezzi, che non concretizza una preziosa azione di Pastore. Nel finale di tempo, però, l’Albiceleste sale di tono, guadagnando metri. Il Cile decide di rimediare con un gioco più duro, che porta il giallo a Silva-Diaz e Medel. Particolarmente deciso l’intervento dell’interista su Messi.

L’inizio di ripresa non muta gli equilibri in campo. L’Argentina fatica a proporre gioco, poco possesso e solo 4 occasioni. Molto meno rispetto agli standard pretesi da Martino, che sostituisce Aguero e Pastore con Higuain e Banega. Sampaoli inserisce Mati Fernandez al posto di Valdivia. Il Cile sfiora il vantaggio: Aránguiz lancia Sánchez, che gira e conclude al volo. L’Argentina reclama per un rigore su Rojo, e a pochissimi secondi dalla fine dei 90’ Higuain fallisce il colpo del K.O. Messi non brilla, il Cile produce ma non segna: si va ai supplementari, previsti per regolamento solo nella finale. Al 15’ del primo supplementare Sánchez ha una grande occasione in contropiede, ma, pur approfittando di un buco di Mascherano, spara alto sopra la traversa. Poi è la volta di Aránguiz, ma la 44ª Coppa America si decide ai rigori. Higuain e Banega sbagliano. Alexis Sanchez segna l’ultimo e i 45.000 del Nacional esplodono. Il Cile, che parteciperà alla prossima Confederations Cup, festeggia la prima Coppa America della sua storia. Vidal non contiene la gioia a fine gara: «Siamo i migliori d’America, i cileni avevano bisogno di questo trionfo».