Come sempre, Messi ha sbloccato il risultato al quinto muoversi di lancette, quindi ha raddoppiato allo scoccare dell’ora. È chiaro che la sfida abbia risentito del quadro generale. E così, sereno come non mai, il Barça si è lasciato acciuffare ben presto delle reti di Perez e di Salomão.
Poco importa, in fondo: perché i catalani hanno concluso il campionato con un bilancio di 94 punti, frutto legittimo di 30 vittorie, quattro pareggi, altrettante sconfitte, 110 gol segnati e appena 21 subìti. Una cavalcata da applausi, non c’è dubbio. Dopo la fine della partita, il pubblico del Camp Nou ha allestito una magnifica coreografia che ha foderato l’intero stadio: i tifosi e la squadra hanno festeggiato la conquista del titolo e, soprattutto, hanno tributato un’ovazione a Xavi, giunto all’ultima gara di una carriera o, meglio, di una vita tinta di blaugrana. I compagni lo hanno perfino portato in trionfo, piccolo, grande campione. Insomma, commozione e gratitudine, felicità e dispiacere hanno colorato la serata di Barcellona, bagnata da litri di allegra malinconia. Impossibile per la Juventus trarre nuove indicazioni valide. È ovvio che il Barça fosse in maschera: forse la rete degli appunti si potrà tirar su sabato prossimo, il giorno della finale della Copa del Rey tra i catalani e l’Athletic Bilbao.
Naturalmente anche il Real Madrid di Carlo Ancelotti ha chiuso l’avventura in campionato. Grazie a una tripletta di Cristiano Ronaldo e ai gol di Hernandez, James Rodriguez, Jesé e Marcelo, ha sbriciolato il Getafe al Santiago Bernabeu (7-3) e ha spento i motori a due soli punti dal Barcellona. Chissà il rumore dei rammarichi. Se non altro, la squadra può vantare il miglior attacco del torneo con 118 reti e il miglior marcatore del torneo, il Pallone d’oro Cristiano Ronaldo, autore (esagerato...) di 48 centri. Eppure. Eppure Ancelotti saluterà il club nelle prossime ore, esonero in arrivo: intanto stasera ha assistito alla partita seduto in tribuna, squalificato, insieme a Khedira e a Modric. Non sarà semplice, ma solo il passo del commiato, ora, resta da compiere.