Razzismo, tirano una banana a Dani Alves
ma il brasiliano la raccoglie e la mangia
Renzi e Prandelli seguono l'esempio

Razzismo, tirano una banana a Dani Alves ma il brasiliano la raccoglie e la mangia Renzi e Prandelli seguono l'esempio
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Lunedì 28 Aprile 2014, 01:21 - Ultimo aggiornamento: 29 Aprile, 17:44

Bella lezione di Dani Alves ai soliti ultr razzisti. Nella notte della grande commozione dei giocatori del Barcellona che ricordano Tito Vilanova prima di affrontare il Villarreal allo stadio Madrigal, il brasiliano con un gesto semplicissimo umilia chi si comporta in modo vergognoso con lui e spesso anche con il suo connazionale Neymar. Al minuto 31 della ripresa, sul 2 a 1 per il Villarreal, il terzino del Barça si incammina verso la bandierina del corner. Deve battere l'angolo.

Ma dalla curva gli tirano un banana. Dani Alves la raccoglie, la sbuccia e ne mangia un pezzo, prima di riprendere la gara, calciando proprio il corner, e di vincerla (3 a 2 il risultato finale per la formazione blaugrana di Martino).

Il suo gesto va preso come esempio: diretto e ironico, è il messaggio ideale per mettere in riga i tifosi razzisti che da tempo lo offendono negli stadi spagnoli. Più significativo di qualsiasi denuncia degli stessi giocatori e probabilmente più utile di ogni iniziativa dei club di tutto il mondo.

ANCHE RENZI E PRANDELLI

Immediatamente, da un'idea di Neymar, compagno di Dani Alves nel Barcellona e nel Brasile, calciatori e personaggi famosi di tutti i campi incominciano a postare sui social network foto e selfie con tanto di banana. Non si sottraggono il premier Matteo Renzi e il ct della nazionale Cesare Prandelli, che si sono uniti alla protesta contro il razzismo, mangiando una banana come "suggerito" da Neymar. Il gesto simbolico è andato in scena nel corso della visita della nazionale di calcio a 5 campione d'Europa a Palazzo Chigi. Renzi con il sottosegretario Graziano Delrio ha incontrato i campioni d'Europa, accompagnati dai presidenti di Coni e Figc Giovanni Malagò e Giancarlo Abete, dai vice della Federcalcio Demetrio Albertini e Carlo Tavecchio e dal dg Antonello Valentini.

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