È ora caccia al sostituto. Due - al momento - le opzioni, alle quali poi si lega inevitabilmente la possibilità di agire diversamente nel completamento della rosa (il riferimento è all’attaccante sulla fascia destra): Areola o Olsen. Il portiere francese ha il contratto in scadenza nel 2019. I buoni rapporti con l’agente Raiola (rinsaldati sia dal rinnovo di Luca Pellegrini che dall’acquisto di Kluivert) garantiscono sulla volontà del ragazzo, meno su quella del Psg. Che per il cartellino chiede almeno 30 milioni. Valutazione che fa riflettere Monchi che già prima del Mondiale aveva chiesto informazioni su Olsen. Quello dello svedese è un nome tornato in auge negli ultimi giorni anche se l’idea originaria della Roma era quello di abbinarlo ad un giovane talento da far crescere con assoluta calma. La scelta, avvalorata dal preparatore dei portieri Savorani, era ricaduta su Meret. L’impasse della vicenda Alisson (che si sta sbloccando soltanto ora), sommata all’accelerazione del Napoli e alla valutazione data all’ex portiere dell’Udinese (30 milioni) sembrava aver indirettamente raffreddato la pista legata al nazionale svedese. Che ora ha invece ripreso voga. Reduce da un discreto mondiale, Olsen è un portiere alto quasi due metri di proprietà del Copenaghen. Costa la metà del francese: 15 milioni. Proprio questo particolare economico potrebbe farlo preferire a Areola. È chiaro che dall’investimento sull’estremo difensore, si capirà come la Roma vorrà completare la rosa. Il tassello che manca è quello dell’esterno offensivo destro. Chiesa è il sogno ma anche l’obiettivo più difficile da raggiungere, vista la concorrenza (Napoli, Juve e Inter). La Fiorentina ha respinto un’offerta del Napoli di 40 milioni e ne chiede almeno 10 in più ai quali poi aggiungere gli immancabili bonus. Suso continua a rappresentare un’opportunità, legata ai buoni rapporti che si sono creati nell’ambito dell’ormai prossimo rinnovo di Florenzi con l’agente Lucci. Sabato, dopo il cda del Milan, si capirà qualcosa in più sulle strategie rossonere. Più defilato c’è Berardi, il pupillo di Di Francesco, frenato da una valutazione di 30 milioni che Monchi - già poco convinto sull’attaccante di per sé - ritiene fuori mercato. Possibile outsider: Forsberg. Tutto però, passa dalla cessione di Alisson. Ormai imminente.
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