Zappacosta: «L'arrivo a Roma una boccata d'ossigeno. Fonseca mi ha colpito»

Zappacosta: «L'arrivo a Roma una boccata d'ossigeno. Fonseca mi ha colpito»
di Gianluca Lengua
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Venerdì 26 Giugno 2020, 17:34
«La chiamata della Roma è stata una boccata d'ossigeno». Davide Zappacosta era al settimo cielo per il suo arrivo a Roma tutto immaginava tranne che un infortunio grave come la lesione del legamento crociato potesse fermare la sua ascesa nella Capitale. Il periodo al Chelsea lo ha fatto crescere, ma non lo ha reso felice come il ritorno in Italia: «Volevo cambiare, avevo bisogno di sfogarmi e di trovare un altro stimolo. Ero felicissimo il giorno del mio arrivo qui, forse non ero mai stato così felice. Il Chelsea è una grandissima squadra, lo so, ma personalmente il secondo anno è stato davvero complicato e venire qui rappresentava un nuovo inizio», ha raccontato il terzino al sito del club. Domenica contro il Milan a San Siro (ore 17.15) Fonseca lo schiererà titolare e finalmente potrà dimostrare il suo reale valore: «Saranno partite impegnative, abbiamo l’obbligo di crederci, non conta giocare in casa o fuori, è uguale per tutti e serve lo stesso approccio, senza calcoli». Zappacosta si giocherà le sue chance nelle prossime 11 partite, il difensore, infatti, è in prestito secco dal Chelsea e dovrà dimostrare di meritarsi il riscatto mettendo in campo la stessa energia che aveva prima dell’infortunio: «Vedevo tutto scuro. Come se mi avessero messo un panno nero davanti alla vista. Non ci credevo, sentivo di essere tornato ai miei livelli. Ho mantenuto la calma, ma i primi due giorni non vedevo la luce in fondo al tunnel. Poi ho dovuto ricominciare. Ho tolto tutto dalla testa». Fondamentale anche l’aiuto di Paulo Fonseca: «Cerca sempre di metterci nelle giuste condizioni, ci dà le sue indicazioni, molto chiare, ci offre le soluzioni per non andare in difficoltà, ma poi ci offre libertà di movimento in campo, ci lascia la possibilità di esprimere le nostre potenzialità. Non è facile trovare allenatori con questa filosofia, mi ha davvero colpito».
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