Una partita da dottor Jekill e mister Hide quella dell'Hellas Verona oggi al Penzo di Venezia. Il quinto derby veneto in Serie A tra le due squadre finisce ancora con una vittoria dei gialloblù, la quarta, dopo un primo tempo in cui gli uomini di Paolo Zanetti aveva dominato non solo nel gioco, ma anche nel punteggio, andando negli spogliatoi sul 3-0. Poi Giovanni Simeone, e non solo, è salito in cattedra e alla fine, a festeggiare sotto la curva, ci sono andati gli undici di Igor Tudor che superano la Lazio in classifica e ora sono noni a 23 punti.
Venezia-Hellas Verona, la cronaca della partita
Pronti via e il Venezia perde subito il suo attaccante di riferimento: David Okereke, al 7', è costretto a lasciare il campo per un colpo ricevuto da un suo avversario.
O almeno: la prima parte. Perché la voglia e la cattiveria con cui la squadra di Tudor rientra in campo alla ripresa tutto fa sembrare tranne che si è data per persa. Ed è qui che cambia il volto della gara. Henry, strabiliante nel primo tempo con un assist e un gol, si prende l'onere anche di riaprire i giochi: cross in area e deviazione sfortunato del neroverdearancione. È 1-3, e siamo solo al 52'. Dieci minuti dopo è il fallo di Ceccaroni (anche lui andato a segno) a cambiare ancora l'inerzia di una partita che Zanetti aveva in pugno fino al 45'.
Fallo di mano, in area, del difensore del Venezia, rosso diretto e rigore per il Verona: dal dischetto, Gianluca Caprari non sbaglia. Così come Giovanni Simeone che, con una doppietta, ormai diventata specialità della casa, dimostra di essere uno degli attaccanti più in forma al momento del nostro campionato. Prima su assist di Davide Faraoni, poi con un tiro bellissimo dal limite, El Cholito firma la rimonta e il definitivo sorpasso in una sfida che ha regalato emozioni e spettacolo.