Adesso o mai più. La Lazio a Udine potrebbe mettere una seria ipoteca alla qualificazione alla prossima Champions League. Tra la penalizzazione certa prevista per la Juventus e i rallentamenti di Milan, Roma e Atalanta, quello della Dacia Arena sembra quasi un match point che stavolta non potrà essere sciupato come fatto contro il Lecce all’Olimpico. Proprio come i salentini, anche i friulani sono ancora imbattuti in campionato con la Lazio di Sarri, che dovrà quindi invertire il trend per avvicinarsi sul serio all’obiettivo prefissato.
Lazio-Lecce 2-2: Milinkovic pareggia nei minuti finali dopo la doppietta di Oudin
Lazio, Sarri chiede un cambio di marcia agli esterni
Per riuscirci avrà bisogno del massimo sforzo di tutti, anche di chi nelle ultime uscite ha faticato, come gli esterni. Le ali del 4-3-3 del Comandante sono state finora il segreto della corsa oltre le aspettative in campionato, ma sul più bello stanno rallentando. Felipe Anderson, spremuto più di tutti da Sarri (95 partite di fila), è alla sua stagione più prolifica (12 centri), ma dopo i tre segnati in quattro gare tra Spezia e Sassuolo è tornato a faticare anche a causa del grande dispendio di energie. Il problema però è che prima di lui ha cominciato a battere la fiacca Zaccagni, autore di un solo assist nelle ultime sei gare e non al meglio per dei fastidi cronici al pube.