Tra vittorie e speranze, ecco le ragazze della Roma calcio. «Il nostro sogno? Incontrare il capitano»

Tra vittorie e speranze, ecco le ragazze della Roma calcio. «Il nostro sogno? Incontrare il capitano»
di Federica Rinaudo
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Mercoledì 11 Giugno 2014, 08:59 - Ultimo aggiornamento: 09:06
Dal tacco dodici ai dodici tacchetti. Tutte muscoli e bellezza le atlete della Roma calcio femminile.



Hanno le idee chiare, il pallone nel cuore e scendono in campo sfoggiando con fierezza i colori giallorossi con la speranza che il loro mito Francesco Totti prima o poi venga a seguire un loro incontro. «Sarebbe un onore, perché lui è il più grande giocatore di sempre» confessa il capitano Maria Iole Volpi. Sguardo fiero, ha 30 anni viene dal quartiere Don Bosco e sottolinea che il calcio femminile non è il calcio maschile giocato dalle ragazze. «Abbiamo una nostra identità e siamo convinte - spiega la Volpi, che nella vita lavora come assistente all’educazione e alla cultura nelle scuole - che le cose presto cambieranno. Lo dicono i numeri e le iscrizioni alle scuole calcio femminili che piano piano aumentano e che in passato non esistevano neppure mentre oggi sono una consolidata realtà».









Lo hanno dimostrato le scatenate giallorosse che, qualche sera fa, nel campo sportivo in via Verrio Flacco, a due passi da largo Preneste, hanno battuto la squadra maschile Asd Centro Suono Sport 5-4 ai calci di rigore. L’occasione è stata un quadrangolare di beneficenza, il cui ricavato è stato devoluto all'associazione Adra e all'orfanotrofio di Leopoli in Ucraina. Un incontro appassionante, che ha visto in campo anche le giovanissime americane dell’Harvard University, provenienti dalla zona di Boston, città natale del presidente della Roma James Pallotta, e l'Italia Eurofan di Fabio Leonardi. Sugli spalti e a bordo campo tifo incandescente.



Una nutrita e festosa partecipazione, che esplode con vivacità e colore ad ogni azione caricando le giallorosse e il loro ritmo di gioco. Il volto rosa della Roma è un viaggio di sentimenti, di scaltrezza ma anche di femminilità. Sara Lucci, difensore ventiduenne di Ariccia con i lunghi capelli biondi raccolti in una coda: «Vorrei lanciare un appello alle aziende di abbigliamento sportivo, ci piacerebbe avere divise da donna, come le nostre colleghe dell’Harvard che sono venute a farci visita. Sono più brave e preparate in campo, ma devo ammettere che anche in fatto di femminilità la sanno lunga». Sorridono Fabiana Fusco, 27 anni che arriva da Guidonia, Valentina Simeone, diciottenne dall’Ardeatino al quarto liceo scientifico, Giorgia De Vecchis, centrocampista da Pomezia futuro ingegnere. «Ci alleniamo quattro volte alla settimana, tra di noi c’è chi ancora studia oppure lavora - racconta Fabiana, difensore in campo e nella vita grafica pubblicitaria - non andiamo mai a letto tardi e il sabato non si va a ballare perché la domenica mattina c’è la partita. Il calcio è la nostra vita. Oggi siamo in serie B e abbiamo divise maschili, ma sarebbe bello entrare in serie A indossando quelle femminili». In campo con un pizzico di glamour.
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