Totti: «Il mio ritiro si avvicina: capirò quando andarmene, non farò figuracce in campo»

Totti: «Il mio ritiro si avvicina: capirò quando andarmene, non farò figuracce in campo»
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Lunedì 26 Maggio 2014, 16:07 - Ultimo aggiornamento: 27 Maggio, 02:11
Sinceramente non ho ancora pensato a come sar la mia ultima partita. So che sar bello, emozionante e vissuto davanti ai tifosi della Roma.

Ma sarà anche terrificante». Il capitano dei giallorossi, Francesco Totti, parla per la prima volta in modo esplicito del giorno in cui appenderà i fatidici scarpini al chiodo. «Vorrà dire - rivela il n.10 giallorosso in una intervista a GQ Italia - che sono di fronte alla fine del sogno realizzato, in cui vivo da oltre 20 anni».



«Non oso neanche immaginare la reazione della gente - prosegue Totti - So che il momento si avvicina, però non c'è mai una fine. E sarò io il primo a gettare la spugna: non voglio andare in campo a fare figuracce. Chiudere in bellezza? In bellezza fino a un certo punto. Però chiudere».



«Sono emotivo, passionale, ed è una forza non un limite. Gioco per passione, per divertirmi, perchè mi piace - ricorda il n.10 - Col pallone ci sono cresciuto e ci morirò. È sempre stato il mio punto debole, ma sono contento di come sono. E spero sempre che il futuro mi possa riservare qualcos'altro». Nel frattempo respinge la nomea di cascatore: «Da fuori è facile, sono tutti allenatori: doveva fare così, doveva fare cosà. In campo, se corri e uno ti tocca, è normale che cadi - spiega Totti - Se io mi lamento o cado prima di ricevere un calcione è solo per difendermi, perchè i calciatori del mio genere non sempre vengono tutelati. Però da fuori passi per il cascatore. Le telecamere riprendono tutto? Certo, come la gomitata: se gliel'hai data poi si vede. Ma sono cose istintive, capitano al momento».



Tutt'altro che istintiva è invece stata la scelta di vivere lontano dal cuore della città. «Fa piacere vedere le persone innamorate di te. I tifosi a Roma sono passionali. La vita privata è difficile gestirla» riconosce Totti, ammettendo poi di non conoscere benissimo la città: «Tornare nel mio quartiere? Succederebbe l'iradiddio. Se io vivessi in centro dovrei andare in giro con l'elicottero». L'amore della gente, però, è anche l'ingrediente chiave che permette al calcio di andare avanti: «I tifosi sono quelli che mandano avanti la baracca. Giochi anche per farli divertire. Ma la gente si diverte quando vinci».
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