Roma, Pinto: «Avevamo pronta la riserva di Zaniolo. Ho cercato di portare Ziyech»

Il general manager giallorosso ha parlato in conferenza stampa per fare il punto sul mercato di gennaio

Roma, Pinto: «Avevamo pronta la riserva di Zaniolo. Ho cercato di portare Ziyech»
di Gianluca Lengua
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Mercoledì 8 Febbraio 2023, 19:03 - Ultimo aggiornamento: 19:43

Tiago Pinto fa mea culpa, ammette che la Roma è più debole dopo il mercato invernale, ma che sarebbe stata più forte se la situazione Zaniolo si fosse sbloccata qualche giorno prima: «Non voglio dire che tutti i problemi della Roma sono stati creati da Nicolò. Siamo stati delusi dal suo atteggiamento, ma dopo bisogna andare avanti perché la Roma è più grande di me e di tutti. Su Ziyech dico che è vero che abbiamo parlato con i procuratori e il Chelsea, non era il sostituto principale, ma è una delle ipotesi». Ecco la conferenza stampa integrale. 

Dopo Roma-Empoli, Mourinho ha detto che stava per andare via. La società ha avuto la percezione di questo rischio?

«Eravamo consapevoli di quello che stava succedendo.

Eravamo felici che voleva continuare perché felice del progetto. Tutto il resto sono considerazioni che facciamo nel club».

È soddisfatto di quanto ricavato dalla vendita di Zaniolo?

«Visto il modo in cui è finita la trattativa, io penso che se mi fai la domanda che se potevamo prendere più soldi, dico di sì. E la prova è che una settimana fa avevamo un’offerta più grande, ma con quello che è successo siamo arrivati a trovare questa soluzione. Non è male per nessuna delle parti. Se sono veramente contento? Non lo sarò mai. Se mi chiedi se sono soddisfatto, ho dei dubbi».

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Tutti i giocatori che arrivano alla Roma hanno il placet di Mourinho?

«Anche se spesso si cerca il conflitto nel rapporto tra me e l’allenatore, è normale che si possono pescare nelle parole di entrambi i conflitti. Pranziamo insieme tutti i giorni e lavoriamo per la Roma. Non giochiamo in squadre diverse. Secondo me non è una coincidenza il fatto che nelle ultime 3-4 stagioni in Italia i campioni del campionato sono usciti presto dall'Europa. Penso che noi avremo tanto lavoro da fare sul calendario per tutelare le squadre che giocano in Europa. Vedremo che succede con Atalanta e Fiorentina. In Italia con un campionato competitivo non è semplicissimo fare tutte queste partite. Spesso le partite dopo l’Europa e infrasettimanali ci portano dei problemi. Cerco dal primo giorno di creare un ambiente consensuale sui giocatori che prendiamo. Questo non vuol dire che li prendiamo tutti, mai abbiamo preso un calciatore in cui l’allenatore non ha avuto opinione. È diverso da dire che Mourinho o Tiago Pinto prendono tutti i giocatori che vogliono. Non ho nessuna paura ad assumermi tutte le responsabilità di tutti i giocatori che non hanno fatto bene nella Roma. Tutti i giocatori che non hanno fatto bene sono 100% responsabilità mia. Abbiamo delle condizioni, dei paletti, lavoriamo con scout, allenatore e se qualcosa non va bene prendo la responsabilità. Alcuni sono presi per fare la differenza, altri presi per la prospettiva e non andrebbero valutati. Voi parlate spesso di Vina e Shomurodov e sono di mia responsabilità».

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È soddisfatto di come si è chiuso il mercato di gennaio? Se Zaniolo fosse partito in tempo per il mercato in entrata sarebbe stato sostituito?

«Non sono soddisfatto. In tutte le altre finestre di mercato ho detto che la squadra era migliorata, ora non posso dire lo stesso. Abbiamo perso tre giocatori, ne abbiamo portati due. Zaniolo è stata una situazione difficile da gestire, avevamo trovato una situazione che avrebbe fatto piacere a tutti e avrebbe fatto crescere la squadra. La situazione di Solbakken ci fa capire che la storia del Ffp è una cosa seria e non è uno scherzo. È importante per la sostenibilità del club. Con l’offerta del Bournemouth potevamo diventare una squadra più forte, ma non ci siamo riusciti. Mi prendo la responsabilità. Il mercato ha il 20-30% dell’importanza, mi fido di allenatore e staff tecnico e sono sicuro che abbiamo le condizioni per fare meglio. Se Zaniolo avesse accettato l’Inghilterra, avremmo preso un’altra risorsa». 

Smalling ed El Shaarawy hanno il contratto in scadenza a giugno, qual è la situazione?

«Sono due situazioni diverse. Chris fino a maggio ha il diritto di dire quello che vuole fare. Entrambi stanno facendo bene, abbiamo dei contatti con il procuratore di Chris e c’è la voglia di continuare insieme. Il mercato è finito oggi e avremo più tempo per sistemare le cose. Entrambi abbiamo l’idea di continuare insieme». 

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Quale sarà la strategia da qui ai prossimi quattro anni del mercato della Roma?

«Per rispondere a questa domanda avrei bisogno di 10 minuti. Per un direttore sportivo è sempre meglio poter comprare. Io non voglio nascondermi dietro il FFP, io non ho dubbi che tra 3-4 anni la Roma sarà più solida e avrà più potere sul mercato. Non c'è altro modo però se non fare questo percorso. Quando andrò via dalla Roma più che i complimenti io vorrei avere la certezza di aver lasciato il club meglio di come l'ho trovato. Se continuiamo come adesso, ottenendo anche risultati sportivi, si raggiunge questa strada. In Italia nessuno ha comprato a gennaio, è un tema del calcio italiano. E' dura competere con la Premier. In questo momento questa strada è necessaria. Mourinho è il primo a saperlo, quando dice che abbiamo speso solo 7 milioni sa bene la situazione. Torno su Zaniolo, quel rifiuto al Bournemouth ci ha messo in difficoltà anche su questo piano strategico. Con quell'offerta eravamo vicini a determinati obiettivi. Io penso che stiamo comunque riuscendo a raggiungere il piano Uefa e tenere buoni risultati sul campo. Non vinceremo lo scudetto, ma non lottiamo nemmeno per la retrocessione. Io sono qui per il bene della Roma».

La scorsa estate la Roma abbondava di esterni, avete ritenuto di stare bene così o è sempre colpa del ffp?

«Avevamo diversi giocatori, Karsdorp è ancora qua e a breve credo che capiremo se è a disposizione. Ora giochiamo senza esterni aperti, non credo ci sia una mancanza di esterni come hai detto tu. Vina è stato impiegato da difensore centrale, ci dava una mano su quel ruolo. Per provare a riprendere il valore di mercato abbiamo dato lui in prestito e prendere un difensore centrale che ci potesse dare una mano».

Mourinho ha lasciato intendere che vorrebbe incontrare la proprietà, c’è il timore che possa lasciare se il club non raggiungerà la Champions?

«Quello che va sottolineato è che la proprietà in due anni e mezzo ha investito tanto, hanno lavorato tanto per rendere la Roma più solida e più forte. Loro pensano a lavorare più che a parlare. Molte volte io parlo perché obbligato, ma abbiamo il dovere di spiegare alle persone. L'incontro con Mourinho? Non ricordo se l'ha chiesto pubblicamente, noi abbiamo tutti un rapporto buono e parliamo spesso. Mourinho non è un allenatore qualsiasi che ha bisogno di chiedere pubblicamente un incontro. Capisco che cercate questo tema, ma di queste cose parliamo in altre sedi non qua. Né io né Mourinho abbiamo bisogno di una pressione extra per la Champions. Sappiamo tutti quanto è diverso giocarla o no. La Roma compete per tutte le partite, alla fine della stagione faremo i conti. Non mi sento di dire che se non andiamo in Champions va via al 100% o il contrario. La squadra ha un atteggiamento giusto e non ha bisogno della pressione sulla Champions».

C’è mai stato un incontro per il rinnovo di Zaniolo?

«Con tutta l’umiltà che posso avere, se qualcuno dopo tutto quello che è successo a gennaio, pensa che è andato via per la mancanza del rinnovo allora non ha il giudizio corretto. Nicolò è stato amato da questa città come pochi giocatori. Quando si arriva a non volere indossare la maglia della Roma, questo va oltre qualsiasi trattativa e rinnovo. Se guardate la Serie A italiana, quanti giocatori importanti sono usciti a parametro zero? Ce ne sono stati tanti. Nella Roma non ce ne sono stati. Quando tu cominci a parlare di rinnovo, ci sta la richiesta del giocatore, l’agente e il rendimento in campo. Nonostante il buon rapporto con il procuratore, non ci siamo mai messi d’accordo su questi punti. Anche io posso pensare che dovrei guadagnare “x”, ma se un giorno vado via dalla Roma e gli unici club che fanno un’offerta concreata per sono Bournemouth e Galatasaray, vuol dire che c’è qualcosa che non va. Dopo tutto quello che è successo con Nicolò, creare la teoria che siamo arrivati a questo punto perché mancava il rinnovo, è sbagliato». 

Cosa l’ha delusa di più del comportamento su Zaniolo? C’è stata la possibilità di arrivare a Ziyech?

«La storia dei club le fanno allenatori e giocatori. Non voglio dire che tutti i problemi della Roma sono stati creati da Nicolò. Siamo stati delusi dal suo atteggiamento, ma dopo bisogna andare avanti perché la Roma è più grande di me e di tutti. Su Ziyech dico che è vero che abbiamo parlato con i procuratori e il Chelsea, non era il sostituto principale, ma è una delle ipotesi. Mi dispiace quello che è successo nell’ultimo minuto del mercato, ma quelli che ci hanno beccato all’ultimo minuto alla riunione con i procuratori, hanno avuto ragione». 

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