Spalletti: «Acerbi? Mi ha detto che non è razzismo, ma Juan Jesus non mi ha risposto. Immobile non convocato? Non prendo in giro nessuno»

Le parole del ct della Nazionale sul caso Acerbi

Spalletti: «Acerbi? Mi ha detto che non è razzismo, ma Juan Jesus non mi ha risposto. Immobile non convocato? Non prendo in giro nessuno»
di Giuseppe Mustica
6 Minuti di Lettura
Lunedì 18 Marzo 2024, 19:05 - Ultimo aggiornamento: 21:18

Prima l'allenamento (dopo aver parlato all'inizio con tutto il gruppo ha tenuto a colloquio in mezzo al campo capitan Donnarumma insieme a tutti gli interisti e a Di Lorenzo, evidente che si sia parlato dell'esclusione di Acerbi), poi Luciano Spalletti, in vista delle due amichevoli di giovedì e domenica negli Stati Uniti ha parlato in conferenza stampa direttamente dal Giulio Onesti, dove gli azzurri hanno fatto una sgambata sul campo intitolato a Gianluca Vialli, di poco più di un'ora prima della partenza che è prevista per domattina.

Le parole del ct

Su Acerbi: «Allora, c'è un comunicato che abbiamo fatto e il mio pensiero è racchiuso in questa nota. Io non vorrei mai trovarmi in questa posizione, però noi abbiamo la responsabilità di quello che è uno sport importantissimo per la nostra nazione. Visto tutto quello che è venuto fuori, dobbiamo per forza andare ad agire, anche avendo da mettere a posto o avendo ancora da chiarirsi delle cose. Perché alcune cose sono da chiarire.

Francesco mi ha detto che non è un episodio di razzismo, però è chiaro che io non vorrei trovarmi in questa posizione qui. E che vorrei difendere i calciatori per quello che sono cose che gli vengono attribuite gratuitamente. Bisogna stare attenti a quelli che sono i nostri comportamenti e bisogna fare attenzione a tutto quello che facciamo e diciamo. Ci sono le due ore che siamo in campo e che sono importanti e altre 22 dove dobbiamo dimostrare di meritare questa maglia. Il dente non ce lo togliamo mai quando succede qualche cosa. Un dispiacere enorme comportarsi e prendere decisioni per queste cose qui. Bisogna stare attenti anche quando lo denunciamo un episodio del genere. Bisogna anche stare attenti se lo abbiamo subito in maniera clamorosa. Siamo tutti dentro i fatti anche quando si denunciano. Abbiamo visto Acerbi in difficoltà e per noi è un calciatore importante e non cambia nulla non averlo, ma ci dispiace da un punto di vista umano aver preso questa decisione».

Su Juan Jesus: «Non mi ha risposto, aveva il telefono spento».

Sulle convocazioni: «Immobile? Non prendo in giro nessuno. Io so che lui è un calciatore importante degli ultimi anni per il suo club e per la nazionale. In questo momento non riesce a esprimere il suo potenziale e quindi io devo tenere in considerazione tutto e tutti. E penso che in questo momento qui è giusto scegliere altri e ho scelto altri. Scamacca è stato un periodo senza giocare, quando l'ho portato non mi è sembrato che avesse espresso il meglio di se stesso. Voglio conoscere Lucca da vicino - ha detto ancora - alto così, che ti permette di sfruttare le sue qualità in pochi minuti».

Su Pellegrini: «Un calciatore forte che sa fare più cose. Fa metri in quantità in una partita perché corre anche. Non lo so quello che verrà fuori da qui all'Europeo. Ha avuto dei problemi, ora li ha messi a posto. Uno su cui ci si conta. Con la qualità che vuole Daniele De Rossi evidente sta a suo agio, è riuscito a fare vedere quello che è il suo marchio di fabbrica». 

Tattica a Cristante: «Cristante aveva bisogno di fare delle cure intense alla schiena ed è da tanto che aspetta un momento per fare queste cure. E come abbiamo detto più volte non andiamo a distruggere i calciatori. Lui ha iniziato questa cura ora altrimenti sarebbe stato dentro, tra i convocati.

A causa di questa complicanza abbiamo deciso che sia meglio che si curi. Vogliamo collaborare con i club in funzione di quello che succede a livello fisico. Non vogliamo distruggere i calciatori. Così come Calafiori, Fabbian, Gnonto, Casadei e Baldanzi che sono in Under 21. Il primo sarebbe stato con noi ma noi non andiamo a farci la guerra tra di noi e l'Under si sta giocando la qualificazione. Non vado a indebolire la squadra. Difesa a tre? Sì, ma è una cosa fluida, ma anche il portiere può assumere un ruolo lì in difesa. Vogliamo valutare il 3-4-2-1 o il 3-4-3. Molti calciatori giocano con la difesa a tre. Abbiamo la possibilità di fare delle prove». 

Su Chiesa:«Forte, che salta l'uomo, che segna. Ha il carattere forte di essere convinto delle qualità che ha. Deve sapersi adattare: se nella sua squadra gioca più dentro e io lo faccio giocare un poco più fuori, è in quella via di mezzo, i mezzi spazi, che sei un poco tutto. Bellanova? Nessuno si deve sentire sicuro. Dal mio punto di vista è scontato è necessario che ci possano essere dei volti nuovi. Non si possono fare adesso delle esclusioni, nella nazionale non c'è niente di blindato e comunque ben venga chi vuole inserirsi». 

«Di Lorenzo, Dimarco, Udogie, Cambiaso ti dimostrano che nella fase offensiva non vanno solo lungolinea ma vanno anche in mezzo al campo, cercano lo spazio. Il calcio europeo va in questo modo, adattarsi a più ruoli. Questa presa di posizione in conseguenza a dove sono gli spazi: in questa maniera qui fanno un poco tutti». 

«In questi mesi ho fatto quello che dovevo fare. Ho imparato la strada di alcuni centri sportivi quindi ci metto meno ad arrivare. Ho preso molte cose da Daniele De Rossi in questo periodo. In alcuni momento mi sembra Carletto Mazzone a vederlo, quando poi esprime questo suo essere un poco calciatore e sapienza nell'essere allenatore. Ha fatto un lavoro eccezionale nel dare una nuova mentalità che non era sbagliata, per i risultati ha fatto qualcosa di meglio e di diverso e ha fatto un lavoro profondo. Vedere Paredes che si abbassa dietro a impostare e tante altre situazioni sono cose bellissime, per chi ama l'evoluzione continua. Gli faccio i miei complimenti e spero continui così. Gli voglio molto bene». 

Spalletti alla fine ribalta la situazione:«Della Playstation non frega nulla a nessuno? Si ritiene giusto che dei professionisti come quelli che vestano la maglia dell'Italia non dormano la notte? Si ritiene giusto questo? Di che cosa stiamo parlando? Sono le altre 22 ore che dobbiamo dimostrare di che livello siamo. A me non frega niente se giocano alla play o guardano una fiction. Ho la certezza che qualcuno è stato sveglio prima della partita contro l'Ucraina e a me non va bene. All'Europeo faremo la stanza comune del gioco. Ma se tu vai a disturbare quella che è la tua professione io ci entro dentro e se si fa qualche cosa che non mi sta bene non mi sta bene. No, non è rimasto a casa chi ha giocato alla Play»

Nuova maglia

Contro il Venezuela, nell'amichevole di giovedì, gli azzurri indosseraanno per la prima volta la nuoba maglia Azzurra, con il tricolore sulle spalle. «La texture - si legge nella nota - è realizzata inserendo un codice binario che replica la lettere i, iniziale della parola Italia, imprimendola nel tessuto della maglia stessa. Nel retrocolletto appare la scritta "L'Italia chiamò"». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA