Serie A, Mazzoleni e Banti, danni in serie che hanno condizionato i risultati

Serie A, Mazzoleni e Banti, danni in serie che hanno condizionato i risultati
di Roberto Avantaggiato
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Lunedì 30 Gennaio 2017, 10:59
ROMA Hai voglia a dire: «Gli arbitri italiani sono i più bravi». Hai voglia ad autolodarti (per autosbrodarti, secondo i dettami del proverbio) ma quando il campionato di A alza l'asticella e propone un momento di equilibrio, il livello basso della nostra classe arbitrale spunta fuori. Non in tutti, ovviamente, perché anche ieri note altamente positive sono venute da Reggio Emilia (impeccabile la prova di Daniele Doveri) e da Crotone (visto un Tagliavento in ottima forma: giusto il calcio di rigore concesso dopo che Stoian è stato atterrato da Veseli scivolata). Il segno negativo, anzi il cosiddetto meno, meno scolastico, è apparso in grassetto allo stadio Marassi di Genova e a quello di Udine, dove, guarda caso, ne hanno fatto le spese due grandi. La Roma, oltre ai suoi errori (ovviamente) paga la scarsa vena di Mazzoleni, il cui atteggiamento in campo dà sempre l'impressione che lui sia lì per caso. Toppa clamorosamente la punizione che poi porta al 3-2 della Sampdoria (Rudiger nemmeno tocca Schick e, anzi, è il doriano si allarga il braccio per impedire l'intervento del giallorosso e poi si lascia cadere giù. Ancora più topico, l'errore del suo assistente, che nell'ultimo minuto di recupero gli segnala un fuorigioco inesistente (Dzeko parte ben oltre i difensori doriani) nell'azione che avrebbe portato Mazzoleni a concedere il sacrosanto rigore per il fallo di Bereszynsky, che prende letteralmente a calci l'attaccante giallorosso. Due errori che pesano come un macigno sull'esito dell'incontro. Grave è stato anche l'errore di Banti a Udine, che ha sorvolato su un fallo da espulsione di De Paul su De Sciglio (pestone sulla caviglia, che l'ha poi costretto ad uscire e lasciare il Milan in dieci). L'attaccante bianconero poco dopo segna il gol della vittoria dell'Udinese, che avrebbe dovuto invece terminare la gara in dieci. Orsato, a Firenze, è bravo a pescare il fallo di mano con cui Bernardeschi, sulla linea della propria porta, impedisce una segnatura del Genoa: calcio di rigore ed espulsione senza macchia.