Dal San Paolo al San Paolo,
Felipe Anderson si è ritrovato

Dal San Paolo al San Paolo, Felipe Anderson si è ritrovato
di Alessandro Angeloni
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Domenica 13 Aprile 2014, 18:32 - Ultimo aggiornamento: 21:23
La sera del 29 gennaio, Napoli-Lazio, quarto di finale di Coppa Italia, Reja decise di mandare in campo una squadra baby. Tra i ragazzi c'era Felipe Anderson, alla prova d'appello dopo una buona metà della stagione passata all'ombra della panchina. La risposta? Nulla. Il brasiliano, con doti tecniche da funambolo e un carattere ancora da pulcino, non ne ha praticamente azzeccata una. Un paio di giocate da spiaggia e nulla più. Ininfluente. La Lazio ha lasciato la coppa Italia e Reja si è portato avanti i dubbi su questo ragazzo che non riusciva a esplodere. Due mesi e mezzo dopo, sempre a Napoli, Felipe si è ritrovato addosso la maglia da titolare per la sesta volta in campionato, addirittura la prima nel girone di ritorno (negli undici con Fiorentina, Atalanta, Cagliari, Genoa, Bologna e appunto Napoli, in totale 30 volte tra i convocati, 2 volte entrato a partita in corso, 22 volte é rimasto in panchina), una miseria.



Ma stavolta al San Paolo sembra un altro: giocando per la squadra, mette in luce anche se stesso. Va al tiro tre volte, scatta in continuazione, sfidando a destra Henrique e a sinistra Ghoulam. Va vicino al gol con una giocata alla brasiliana, dribbling in area, con tanto di tunnel al malcapitato Mertens, tiro in porta, che Reina respinge con i piedi. Poi, Reja gli ruba il sogno. Lo toglie dal campo dopo l'espulsione di Cana: dentro Novaretti, fuori il brasiliano. Cambio che non convince, perché si priva dell'unico uomo con fantasia e in più insolitamente ispirato. La Lazio viene sconfitta e non sapremo mai se Felipe in questa partita sarebbe stato decisivo dopo i segnali di risveglio.



La stagione sta per finire, la Lazio dovrà stabilire se tenerlo oppure mandarlo a giocare altrove, magari mantenendone il controllo, considerando che parliamo di un ragazzo del '93. Il bilancio stagionale è comunque negativo, nonostante i segnali di risveglio a Napoli. Dall'esordio del 3 ottobre scorso in Europa League (con il Trabzonspor), e poi in campionato con la Fiorentina, un solo gol all'attivo, al Legia Varsavia, e un rigore sbagliato con il Ludogorets, Felipe ha fatto davvero poco. Bocciato? No, forse è solo il caso di rimandarlo. Di sicuro stavolta, Reja, non lo ha aiutato.
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