Ma stavolta al San Paolo sembra un altro: giocando per la squadra, mette in luce anche se stesso. Va al tiro tre volte, scatta in continuazione, sfidando a destra Henrique e a sinistra Ghoulam. Va vicino al gol con una giocata alla brasiliana, dribbling in area, con tanto di tunnel al malcapitato Mertens, tiro in porta, che Reina respinge con i piedi. Poi, Reja gli ruba il sogno. Lo toglie dal campo dopo l'espulsione di Cana: dentro Novaretti, fuori il brasiliano. Cambio che non convince, perché si priva dell'unico uomo con fantasia e in più insolitamente ispirato. La Lazio viene sconfitta e non sapremo mai se Felipe in questa partita sarebbe stato decisivo dopo i segnali di risveglio.
La stagione sta per finire, la Lazio dovrà stabilire se tenerlo oppure mandarlo a giocare altrove, magari mantenendone il controllo, considerando che parliamo di un ragazzo del '93. Il bilancio stagionale è comunque negativo, nonostante i segnali di risveglio a Napoli. Dall'esordio del 3 ottobre scorso in Europa League (con il Trabzonspor), e poi in campionato con la Fiorentina, un solo gol all'attivo, al Legia Varsavia, e un rigore sbagliato con il Ludogorets, Felipe ha fatto davvero poco. Bocciato? No, forse è solo il caso di rimandarlo. Di sicuro stavolta, Reja, non lo ha aiutato.
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