L’ATTESA
Certamente al tecnico abruzzese il coraggio non manca. Perché una volta contattato dalla Roma, non ha potuto far altro che dire di sì, pur sapendo di rischiare in prima persona. La Fiorentina non lo ha aspettato e ha virato su Pioli mentre con il Sassuolo il rapporto ormai è chiuso. Tuttavia, al netto delle rassicurazioni che arriveranno il giorno della presentazione, lo spauracchio di Emery ha aleggiato sulla sua testa per diverso tempo, prima che l’autogol al 90’ dell’Angers in coppa di Francia (e la conseguente conferma dello spagnolo alla guida del Psg) non spazzasse via le ultime perplessità. La volontà di prendere un tecnico che conoscesse già la serie A, ha fatto il resto orientando la decisione di Monchi su Di Francesco che è stato, nel casting giallorosso, in ballottaggio anche con Paulo Sousa, ora avvicinato al Porto e al Dortmund.
DA FAVILLI A MARESCA
Intanto mentre Pallotta ha rinviato la partenza per gli Usa a questa mattina (da non escludere che ieri, quando l’attenzione mediatica era rivolta a Spalletti, abbia incontrato in segreto Di Francesco che stranamente, poco dopo, è stato avvistato all’Eur, non lontano da Trigoria), Monchi - pronto ad annunciare a breve il rinnovo biennale di De Rossi - la scorsa settimana si è recato ad Ascoli. Obiettivo: l’ex primavera della Juventus, il centravanti Andrea Favilli (classe ‘97), ora nel club marchigiano ma che il Livorno può riscattare per tre milioni. La società toscana non pare intenzionata a riprenderselo. Al suo posto è pronta la Roma. Tra l’altro al club bianconero, alla ricerca del successore del tecnico Aglietti, è stato proposto Enzo Maresca, amico di Monchi dai tempi del Siviglia.
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