Roma pronta alla nuova rivoluzione
la rosa è solo da secondo posto

Walter Sabatini
di Ugo Trani
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Lunedì 18 Maggio 2015, 20:52 - Ultimo aggiornamento: 21:38
Il risultato davanti a tutto. Soprattutto quando il traguardo è così vicino. Senza, dunque, guardare altro. Il gioco, la condizione atletica e la tattica. La Roma di oggi non si discute. Si accetta così e basta. I 3 punti e via. Perché c’è poco da fare gli schizzinosi. Il secondo posto vale troppo per perdere tempo atro tempo e cercare di capire da che cosa dipenda l'involuzione della Roma. Irriconoscibile, se paragonata all’anno scorso, proprio come Garcia. Squadra e tecnico hanno lo stesso comportamento. Faticano a esprimersi. A parole e in campo.

SPIRITO RITROVATO
Il gruppo, almeno, ha risposto. Per come ha cercato il successo. Con coraggio e rabbia. Rischiando e soffrendo contro l’Udinese. Ma ha centrato il bersaglio. La vittoria per giocare il derby davanti alla Lazio. Quel punto di vantaggio è l’oro della Roma. Da chiudere in cassaforte con il carattere di Nainggolan, la corsa di Florenzi, al rientro dopo il turno di squalifica, e con la qualità di Pjanic e Totti. E, come abbiamo visto, con il difensore aggiunto De Rossi.

PUNTO E A CAPO
Perchè adesso la difesa è proprio fragile. Ogni contropiede certifica la debolezza del reparto. L’attacco, invece, è impotente. Meno male che da Florenzi a Nainggolan, ci pensano altri. Addirittura Torosidis. Doumbia, 2 gol in 2 partite, si è subito placato. Ibarbo ha fatto sempre cilecca e Iturbe ha ancora sparato a salve. Il flop è dei singoli, ma anche della squadra. Andrà rifondata in ogni settore. Con giocatori completi, di qualità e personalità. Per il secondo posto bastano quelli di oggi, per vincere no.
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