Roma in attesa di Friedkin, weekend decisivo per il club: a ore il signing

Fonseca
di Ugo Trani
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Sabato 29 Febbraio 2020, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 10:40

Il Siviglia per Fonseca e, a seguire, Friedkin per la Roma: squadra e club sono già nel futuro. Il sorteggio di Nyon consegna, dunque, la rivale per gli ottavi di Europa League conquistati contro il Gent e in contemporanea il presidente Pallotta si prepara a uscire di scena già in questo weekend cedendo la società al tycoon texano di origini californiane. L’attesa, con la gara d’andata da giocare in Spagna il 12 marzo, si è concentrata soprattutto sull’insediamento del nuovo proprietario che in queste ore, ricevuto l’ok dal board del suo gruppo, firmerà il contratto che gli permetterà di arrivare poi al closing, attraverso il lancio dell’Opa residuale e il via libera dell’Antitrust, entro la fine di marzo o la metà di aprile per un investimento di poco superiore ai 700 milioni.

NUOVA VERIFICA 
Il ceo Fienga, sempre in collegamento con gli Usa dalla sede di viale Tolstoj, è stato allertato da qualche giorno: il signing è previsto a Borsa chiusa e quindi non è da escludere che sia ufficializzato già tra oggi e domani. Oppure da lunedì in poi. Fonseca, intanto, continua il suo lavoro a Trigoria. Domani è in programma la sfida delicata alla Sardegna Arena contro il Cagliari a meno di 72 ore della partita in Belgio. L’impegno ravvicinato lo infastidisce quanto il passo indietro della Roma in Europa League dopo il convincente successo di domenica contro il Lecce: l’allenatore si è messo in tasca la qualificazione e al tempo stesso ha però preso atto dell’involuzione tecnico-tattica della squadra. Insicura in difesa, macchinosa a centrocampo e sterile in attacco. In sintesi, pur avendo sposato l’idea, non gioca più il calcio del portoghese. Il Gent, anche se impotente in fase offensiva, ha evidenziato i limiti attuali del 4-2-3-1 giallorosso che paga l’assenza del regista e quella di specialisti sui lati. Dietro e avanti. I terzini chiudono male, gli esterni alti non finalizzano. L’azione del gol di Kluivert, su imbucata geniale e di classe di Mkhitaryan, rimane l’unica trama efficace della gara di coppa. Allo studio l’aggiornamento in corsa del sistema di gioco, magari riproponendo la difesa a 3. Senza lo squalificato di Mancini, ultimamente distratto e fiacco, la formula non sembra però adatta perla partita di domani. Meglio limitarsi al turnover, con 3 novità: Peres (o Santon) per Spinazzola, Fazio per Mancini e Under per Perez. Chiedendo agli interpreti il pressing e il coraggio mancati in coppa. D’attualità la questione fisica: i giocatori sanno che cosa fare in campo e non ci riescono perché non sono al top.

BILANCIO: 87 MILIONI DI PERDITE 
Il cda della Roma, l’ultimo dell’éra Pallotta, ha confermato il riscatto di Mancini, Veretout e Perez, la ricapitalizzazzione parziale da 55 milioni (su 150), e approvato la semestrale (perdite 87 milioni al 31/12/2019, motivate con la mancata partecipazione alla Champions; debiti 264,4).

Nel nuovo, di sicuro più snello, entreranno Dan Friedkin, il figlio Ryan e il presidente del gruppo, Watts. Confermato lo studio, iniziato da qualche settimana dallo staff del futuro proprietario (già in contatto con un manager della Premier), sui curricula di figure apicali da coinvolgere nel nuovo organigramma (oltre a Gandini, chiamato dalla Lega basket, in corsa Paolillo). Lunedì, invece, presentazione agli investitori del report sul bond da 275 milioni (conference call ore 17).

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