L’atteso confronto tra i due giovani attaccanti di Roma e Torino è finito in parità, una rete per parte, entrambe molto belle: Destro, al terzo gol di fila, nono in totale, ha confermato di essere micidiale all’interno dell’area avversaria; Immobile, gol numero 17, ha messo paura all’Olimpico con un sinistro al volo che non ha lasciato scampo a De Sanctis, dimostrando così che non gli manca davvero nulla per essere considerato uno dei più bravi del campionato. A giudicare da quanto visto alle pendici di Monte Mario, Prandelli può stare sereno, per dirla con il suo amico Matteo Renzi: Destro e Immobile hanno qualità e personalità per entrare stabilmente nel Clan Italia. Hanno caratteristiche tecniche diverse e questo potrebbe addirittura aiutarli a trovare spazio l’uno al fianco dell’altro. Florenzi, infine. Prandelli l’ha portato in Nazionale, poi spesso ultimamente l’ha lasciato a casa ma continua a seguirlo con grande attenzione: non v’è dubbio che prima di lasciarlo in Italia, senza portarlo così in Brasile, ci penserà un sacco di volte. Perché Ale di Vitinia, oltre a saper far gol, in mezzo al campo sa fare anche tante altre cose. E uno così in azzurro ci starebbe bene. O no, Cesare?
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